lunedì,Aprile 29 2024

Avviato da Anfosc l’iter per il disciplinare del caprino d’Aspromonte

Pascoli, alimentazione e trattamenti degli animali e metodi di lavorazione dei formaggi sono stati al centro dell’incontro con Roberto Rubino

Avviato da Anfosc l’iter per il disciplinare del caprino d’Aspromonte

Specialisti del settore e allevatori si sono trovati, nella sede del Gal Terre Locridee, a Locri, per dare il via, nell’ambito del progetto “Terre di Calabria” (misura 19.3 del Psr Calabria 2014-2020), all’elaborazione del disciplinare di produzione del formaggio di Capra d’Aspromonte, ad opera di Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo). Pascoli, alimentazione e trattamenti degli animali e metodi di lavorazione dei formaggi sono stati al centro dell’incontro con Roberto Rubino, presidente Anfosc, e Adriano Gallevi, consulente Anfosc, alla presenza del presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, e del direttore Guido Mignolli.

«La valorizzazione dei prodotti del territorio passa attraverso un disciplinare di produzione che ne dia il riconoscimento, in base al quale il prodotto stesso diventa riconoscibile nella sua specificità tra tanti prodotti che potrebbero apparire uguali. È così anche per la produzione del formaggio caprino d’Aspromonte. Un prodotto è legato a un dato territorio per alcuni fattori ben precisi, individuabili, che ne esprimono la specificità e che devono essere riconosciuti dal consumatore. Fattori che fanno di un certo prodotto un prodotto “specifico” e devono essere controllabili in maniera semplice, non attraverso costi insostenibili. Si tratta, allora, di condividere con i produttori poche ma importantissime regole, quelle giuste. Quindi, in primis, parlando di formaggi, l’alimentazione degli animali è fondamentale per un prodotto di qualità. Non esistono pascoli degradati o erbe infestanti, anzi, la diversità genera quella specificità delle molecole che il latte trasmette.

In un dato territorio, a una data altezza, c’è una certa vegetazione, salendo o scendendo lo scenario cambia e cambiano anche il gusto e la qualità del prodotto finale. Quindi dobbiamo vedere cosa mangia l’animale e definire i limiti dell’alimentazione, ridurre o eliminare i “concentrati” dei mangimi perché aumentano la quantità ma non la qualità del latte. Mettere, infine, i produttori in condizione di fare meglio quello che già fanno, perché non si perda la qualità al latte di partenza e si ottenga così un grande formaggio» ha spiegato Roberto Rubino.    

«Il progetto vuole accrescere il valore economico delle produzioni locali, dando risalto alle specificità legate al territorio, in un percorso globale che coinvolge storia e cultura, oltre alla qualità degli alimenti. I prodotti della Locride, per gusto e proprietà nutrizionali, hanno tutte le carte in regola per primeggiare sul mercato nazionale e internazionale, ma per fare questo è necessario darsi delle regole di riconoscibilità. I disciplinari andranno a valorizzare un paniere di prodotti d’eccellenza, individuati sul territorio del Gal TL. Il passaggio successivo sarà mettere in rete le aziende, generare importanti sinergie e circoli virtuosi di cooperazione e sviluppo» ha dichiarato il presidente del Gal TL, Francesco Macrì.

«Il formaggio caprino è per la Locride un prodotto identitario, con gusto e aromi tipici. La capra d’Aspromonte è simbolo di energia positiva, emblema di libertà, voglia di conoscenza, amore verso la terra. Raggiunge luoghi meravigliosi e inaccessibili, negati agli altri, per viaggiare oltre. Da questo straordinario animale otteniamo un prodotto speciale, che può divenire un attrattore economico forte, capace di generare iniziative nuove, con effetto moltiplicatore sulla produttività del territorio» ha concluso il direttore del Gal TL, Guido Mignolli.    

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