martedì,Maggio 14 2024

Messina, scoperte diverse discariche abusive: 25 arresti

Notificate anche 15 misure interdittive e sequestrati mezzi e complessi aziendali per un valore di circa 2 milioni di euro

Messina, scoperte diverse discariche abusive: 25 arresti

La Guardia di finanza ha eseguito a Messina due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale, nei confronti di 25 persone, delle quali 10 ai domiciliari, con l’accusa a vario titolo, di associazione a delinquere dedita, in maniera sistematica e organizzata, al traffico e alla gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti speciali. Disposto anche il sequestro preventivo di mezzi e complessi aziendali per un valore pari a oltre 2 milioni di euro, e l’esecuzione di 15 misure interdittive del divieto temporaneo a esercitare attività imprenditoriale e di ricoprire uffici direttivi, nei confronti di altrettanti titolari di ditte e rappresentanti di società operanti nell’edilizia. 

Le indagini

Sono state individuate diverse discariche abusive, delle quali una a Gravitelli a Messina, in un’area classificata nei siti a protezione speciale. Da ulteriori approfondimenti è emerso che i titolari delle ditte erano legati a clan mafiosi, in particolare quello dei Romeo Santapaola. Durante le indagini è stato accertato che i titolari delle ditte continuavano a utilizzare, abusivamente e indisturbati, l’area adibita a discarica abusiva, aggravando ulteriormente la situazione.

Analizzando le immagini satellitari della zona, riferibili agli anni 2011-2019, è emerso che l’area era occupata da rifiuti di diverso genere, per 38mila metri quadrati per un guadagno illecito di circa 220mila euro. Gli accertamenti hanno poi consentito di individuare, noti imprenditori edili messinesi che, al fine di ridurre le spese di trasporto e smaltimento dei rifiuti da demolizione ed incrementare i propri profitti, sono risultati essersi rivolti, con carattere di sistematicità, al gruppo criminale indagato, in totale spregio delle regole e della salvaguardia ambientale.

Il plauso del Prefetto

Il Prefetto di Messina Cosima Di Stani, esprime il più vivo apprezzamento per la brillantissima operazione condotta questa mattina dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Dda di Messina e che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di una strutturata associazione a delinquere dedita, in maniera sistematica ed organizzata, al traffico ed alla gestione abusiva (raccolta, trasporto, sversamento ed occultamento) di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, nonché alla notifica di n. 15 misure interdittive – nei confronti di altrettanti imprenditori, titolari di ditte e rappresentanti di società operanti nel settore dell’edilizia ed in quello del movimento terra e smaltimento di rifiuti – e al sequestro preventivo di mezzi e complessi aziendali, per un valore di stima pari a circa 2 mln di euro.

Le attività investigative hanno consentito di far luce sull’operatività di un gruppo criminale che, operando attraverso società i cui titolari risultano già noti alle cronache giudiziarie quali soggetti contigui a blasonati clan di matrice mafiosa attivi nella zona sud della città, ha significativamente alterato e progressivamente occupato con rifiuti di diverso genere, peraltro in spregio a precedenti iniziative giudiziarie, una vastissima area di terreno sottoposta ai vincoli previsti per i siti di interesse comunitario e le zone di protezione speciale.

Al riguardo il Prefetto ringrazia ancora una volta la magistratura e le forze di polizia «per l’eccellente attività investigativa svolta quotidianamente nel proficuo e costante contrasto alla lotta alla criminalità anche organizzata, che cerca di condizionare la vita economica del territorio, nonché, come il caso dell’operazione odierna testimonia, anche il tessuto dell’ambiente. La pronta reazione e la sicura capacità di contrasto dimostrata contribuiscono – ha concluso il Prefetto – a rasserenare la cittadinanza e a rafforzare la fiducia nelle forze di polizia e nella magistratura».

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