‘Ndrangheta, 12 condanne per le truffe del clan Gallico alla Regione
Gli imputati avrebbero conseguito erogazioni in agricoltura per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro, attestando falsamente lo svolgimento di attività imprenditoriale
di Francesco Altomonte – Finisce con 12 condanne il processo di primo grado intentato dalla procura antimafia nei confronti del clan Gallico di Palmi. Il processo definito dal tribunale di Reggio Calabria era nato nel 2018 da un’operazione del comando carabinieri per la tutela agroalimentare, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, nei confronti di 12 persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravate dalla finalità di agevolare le consorterie mafiose.
Accuse che sono state confermate dal tribunale reggino che ha condannato:
Teresa Gallico 7 anni e sei mesi di reclusione
Carmelo Gallico 6 anni e nove mesi
Maria Curatola 5 anni e tre mesi
Elvira Pierina Curatola 4 anni e cinque mesi
Domenico Cambareri 4 anni e cinque mesi
Natalizia Cortese 4 anni e tre mesi
Demetrio Giuseppe Gangemi 7 anni e sei mesi
Caterina Cicciù 4 anni e dieci mesi
Antonio Giuseppe Ligato 4 anni e nove mesi
Paola Scolaro 4 anni
Bruno Gurnari 4 anni e nove mesi
Giuseppe Sgrò 4 anni
I carabinieri avevano accertato come nel periodo 2010-2018 alcuni indagati, appartenenti o contigui a cosche della ndrangheta reggina, avrebbero beneficiato di contributi economici erogati dall’Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro, attestando falsamente lo svolgimento di attività imprenditoriale e il possesso di requisiti soggettivi previsti per legge.
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