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’Ndrangheta, arrestato a Duisburg il latitante Antonio Strangio: nel 2007 si salvò dalla strage – VIDEO

Per traffico di droga deve scontare una condanna a cinque anni di reclusione comminatagli a conclusione del processo Pollino

’Ndrangheta, arrestato a Duisburg il latitante Antonio Strangio: nel 2007 si salvò dalla strage – VIDEO

La Polizia tedesca, nell’ambito del progetto Interpol – Cooperation Against ‘Ndragheta, ha tratto in arresto a Duisburg il latitante Antonio Strangio, 44 enne, alias “u meccanicu” e “TT”, contiguo per vincoli di parentela diretta alla ‘ndrina sanluchese dei Pelle alias “Vanchelli” (è cugino di primo grado dell’ex superlatitante Francesco Pelle cl. 77 detto “Ciccio Pakistan”) e arrestato nell’aprile del 2019 nell’Operazione Pollino, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina contro le ramificazioni dell’organizzazione all’estero, ed in particolare in Germania.

Nella circostanza Strangio, già condannato per traffico illecito di sostanze stupefacenti in secondo grado dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, a partire dal dicembre dello scorso anno si rendeva responsabile di reiterate violazioni alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria cui era sottoposto, facendo successivamente perdere le proprie tracce. Le attività – sviluppate dalla Stazione Carabinieri di San Luca – hanno consentito di localizzare quest’ultimo in Germania, nonché richiedere contestualmente alla competente Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal dott. Gerardo Dominjanni, l’emissione di un mandato di arresto europeo, quale aggravamento per essersi volontariamente sottratto alle prescrizioni impostegli.

Le successive attività di estensione delle ricerche – per mezzo dell’Unita I-CAN – alle forze di polizia tedesche, coordinate dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ha reso possibile la cattura del soggetto, il quale, a seguito di un sinistro stradale in cui è rimasto coinvolto in quel di Duisburg, è stato prontamente identificato e tradotto in carcere, in attesa della successiva estradizione in Italia.

Nel 2007 scampò alla strage

Scampò solo per un caso fortuito alla strage di Duisburg, in Germania, il giorno di Ferragosto del 2007, in cui furono uccise sei persone nell’ambito della faida di San Luca, Antonio Strangio, il 44enne arrestato dalla Polizia locale nella città tedesca in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso su richiesta della Dda di Reggio Calabria perché risultato latitante per un traffico di droga per il quale deve scontare una condanna a cinque anni di reclusione comminatagli a conclusione del processo “Pollino”. Strangio, ritenuto dagli inquirenti contiguo alla cosca “Pelle-Vanchelli”, lavorava proprio nel 2007 nel ristorante “Da Bruno”, nel parcheggio del quale fu commessa la strage.

Gli inquirenti ritengono che proprio per i suoi legami di parentela con i “Pelle-Vottari” Strangio potesse essere uno degli obiettivi degli assassini, ma si salvò per il fatto che aveva lasciato il locale prima di mezzanotte dopo avere concluso il suo turno di lavoro. Nel corso degli accertamenti e delle perquisizioni che fecero seguito alla strage, nell’armadietto di Sebastiano Strangio, proprietario del locale ed una delle sei vittime, fu trovato un fucile d’assalto di fabbricazione statunitense, mentre in quello dello stesso Antonio Strangio furono rinvenute 280 cartucce calibro 357 magnum. Il nome di Strangio, inoltre, compare anche nell’informativa dell’inchiesta antimafia “Crimine”, condotta dalla Dda di Reggio Calabria nel settembre del 2009.

Il latitante, infatti, fu ripreso mentre, alla guida della sua auto, si recava a Polsi in occasione della festa della Madonna della montagna, giorno in cui le cosche più importanti di ‘ndrangheta tenevano tradizionalmente un “summit” nella località aspromontana.

Carabinieri segnalarono la sua presenza in Germania

Alcuni giorni prima dell’arresto di Antonio Strangio in Germania, i carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e del gruppo Locri avevano segnalato la presenza del latitante, per il quale era stato emesso il mandato di arresto europeo, nella zona di Duisburg. Nell’ambito dell’attività di indagine, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Giuseppe Lombardo, infatti, i militari dell’Arma avevano raccolto elementi secondo i quali Strangio era solito spostarsi a bordo del furgone di una nota azienda di spedizioni.

Sui social, infatti, il latitante da tempo pubblicava foto e video dalla Germania dove lavorava come corriere. Proprio durante l’orario di servizio, il 27 ottobre scorso è stato coinvolto in un incidente stradale. Dopo avere urtato l’auto di un’anziana donna, infatti, sono intervenuti gli agenti della polizia di Duisburg ai quali Strangio ha consegnato i documenti di identità con il proprio nome e cognome facendo così emergere che era ricercato dalla Procura di Reggio Calabria. Condannato a 5 anni in appello per traffico di droga, infatti, Strangio si era allontanato nel dicembre 2022 da San Luca dove era sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Da qui l’aggravamento della misura cautelare disposto dal giudice su richiesta dei pm della Dda.

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