domenica,Aprile 28 2024

Caso dermatologia al Gom, l’Aifa sanziona la Malara: 60mila euro per la sperimentazione non conforme

Intanto per l’ex primario emerge anche curioso un collegamento con l’università fantasma in Bosnia finita al centro di uno scandalo

Caso dermatologia al Gom, l’Aifa sanziona la Malara: 60mila euro per la sperimentazione non conforme

Quello scoppiato all’interno del reparto di dermatologia del Gom è un caso che ancora non arriva alle battute finali. Dopo il licenziamento dell’ex primario Giovanna Malara a fronte di un provvedimento disciplinare, sono iniziati i problemini giudiziari.

Adesso, nonostante la difesa della dottoressa, l’Aifa che aveva già bocciato uno degli studi sperimentali, eleva una sanzione amministrativa di 60mila euro nei confronti della Malara, in solido con l’azienda. Una sanzione per la violazione delle disposizioni che regolano le sperimentazioni e i trials clinici. Inoltre, come sanzione accessoria, l’agenzia del farmaco ha fatto divieto di svolgere studi per un anno e l’utilizzo dei dati ai fini scientifici. «Sulla base di quanto verificato durante la visita ispettiva, le deviazioni critiche evidenziate fanno considerare la conduzione della sperimentazione clinica non conforme alle GCP. E pertanto i dati da essa prodotti, limitatamente al sito oggetto della presente ispezione, non sono affidabili».

Valutazione AIFA

Con queste parole l’Aifa (agenzia nazionale del farmaco) aveva bocciato lo studio sperimentale condotto dalla ex primaria del reparto di dermatologia del Grande ospedale metropolitano. Le norme GCP sono uno standard internazionale etico e scientifico di qualità per la progettazione, la registrazione e la comunicazione delle sperimentazioni cliniche. Valutazione alla quale la Malara si era opposta confermando che non fossero «mai riscontrate irregolarità». Ma le controdeduzioni presentate dal collegio difensivo della Malara non sono bastate. Infatti, «tutte le deviazioni riscontrate sono state confermate» ribadendo, pertanto, le conclusioni dell’ispezione del team dell’Aifa.

L’iter

E le questioni giudiziarie legate al reparto di dermatologia non finiscono. Infatti, pende in Cassazione il ricorso della dottoressa Falcomatà per la nomina a primario. Dopo che sia il primo grado che l’Appello hanno giudicato come illegittimo l’incarico a suo tempo conferito alla dottoressa Malara. In particolare la Cassazione dovrà stabilire se la Falcomatà ha diritto alla ripetizione della valutazione secondo i canoni corretti di legge fissati nella sentenza o debba soddisfarsi soltanto con il risarcimento del danno stabilito dalla Corte d’Appello.

I conti

Il Gom, sotto la gestione Benedetto, ha selezionato la Malara per un incarico di primario da cui sono scaturiti il risarcimento del danno di 100.000 euro più le spese legali a favore della Falcomatà. Il risarcimento delle somme illegittimamente richieste ai pazienti per le prestazioni di videodermatoscopia per le quali furono richieste a circa 2400 pazienti ticket illegittimi per circa 200.000 euro. E la sanzione per 1 dei 9 studi disposta dall’AIFA per 60.000.

Lo scandalo

E mentre si attendono sviluppi, è scoppiato un caso che, anche se apparentemente lontano dalle nostre latitudini, tocca moltissimi studenti che potrebbero vedere svanire il titolo acquisito. Ormai da qualche giorno, infatti, è resa nota la notizia dell’università fantasma in Bosnia. A Sarajevo, sono scese in campo le forze speciali di polizia per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata per arrestare il professore Salvatore Messina. La procura della Bosnia-Erzegovina accusa l’affarista palermitano di avere trasformato l’università di Gorazde in una macchina per sfornare falsi diplomi di laurea in Medicina. In manette sono finite intanto altre sei persone collegate alla Gorazde.

Secondo quanto raccolto da Dagospia un migliaio di studenti ha scoperto che le loro lauree in Medicina, Fisioterapia, Infermieristica non hanno alcun valore legale. Sono finiti nella rete di uno pseudo ateneo italo-bosniaco mai autorizzato dal ministero dell’Università e della ricerca. Ma cosa c’entra la Malara con questo scandalo? Nell’elenco dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche presentati dalla Malara per l’abilitazione nazionale di II fascia è stato valutato positivamente l’incarico di «docente in qualità di Visiting Professor presso la Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università di Gorazde (Bosnia-Erzegovina)».

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