sabato,Aprile 27 2024

CORSI&RICORSI | Dalla fiction alla realtà: la tragedia di Baltimora e quei timori per il Ponte sullo Stretto

Il disastro del Maryland (causato da un incidente) ripropone il tema della sicurezza per opere così complesse. Le 68 criticità del comitato scientifico e la “profezia” della serie tv targata Amazon

CORSI&RICORSI | Dalla fiction alla realtà: la tragedia di Baltimora e quei timori per il Ponte sullo Stretto

Alzi la mano chi guardando le terribili immagini del ponte di Baltimora, crollato dopo essere stato urtato da una nave, non abbia per un attimo pensato al progetto del ponte sullo Stretto, ormai da diversi mesi argomento di discussione del dibattito politico e non solo. Il governo Meloni ci punta, Matteo Salvini ne vuole fare una bandiera. Il decreto è diventato legge lo scorso anno, ma mancano ancora diversi passaggi prima di riuscire a posare la prima pietra di un’opera che, è bene ribadirlo sarà concepita in modo totalmente diverso da quello del Maryland, più corto e con una campata unica appoggiata su due piloni realizzati a terra tra Cannittello e Capo Peloro.

Eppure, storia qualche giorno fa, il comitato scientifico esterno scelto per valutare la fattibilità dell’opera nella sua relazione ha segnalato 68 «mancanze» o criticità nel progetto definitivo di Eurolink. I rilievi riguardano l’assenza di esami adeguati sulla tenuta, il materiale da utilizzare e i pericoli in caso di terremoto. Un aspetto fatto notare da diversi followers che sui social hanno commentato il post di cordoglio del ministro Salvini. «Mamma mia che tragedia – ha scritto il vicepremier – il nostro pensiero ai soccorritori e a chi sta lottando per la vita».

Messaggi sinistri sull’opera che dovrebbe collegare Calabria e Sicilia sono giunti anche lo scorso anno da una serie tv italiana di Amazon Prima “The bad guy” con protagonisti Claudia Pandolfi e Luigi Lo Cascio. Si tratta di un dark crime ambientato nel futuro basato su fatti di fantasia. Il protagonista, il magistrato siciliano Nino Scotellaro, lotta contro la mafia ma finisce invece per essere condannato ingiustamente per concorso in associazione mafiosa e risulta tra le vittime del crollo del crollo del Ponte, annunciato in tv dai notiziari di La7 e Skytg24.

La ricostruzione degli sceneggiatori, secondo cui il ponte sarebbe crollato per colpa delle imprese siciliane in odor di mafia, non è passata inosservata dalle parti del Ministero delle Infrastrutture, guidato proprio da Matteo Salvini. «Ennesimo stereotipo di pessimo gusto sull’Italia e sul popolo siciliano – scrisse il ministro su Twitter – Non possiamo più accogliere in silenzio insulti e offese al nostro Paese. L’Italia da sempre crea capolavori ingegneristici dentro e fuori dai confini: il Ponte sarà l’ennesimo esempio di genialità italiana nel mondo. Volere è potere».

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