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Bronzi di Riace, lo storico Paoletti: «E se avessero cambiato nome alla statua b?» – VIDEO

Prosegue al museo di Reggio la tre giorni dedicata agli studiosi e alle loro indagini sue due statue greche

Bronzi di Riace, lo storico Paoletti: «E se avessero cambiato nome alla statua b?» – VIDEO

«E se al bronzo B oltre ad aver cambiato il braccio avessero anche cambiato il nome?». Una domanda che pone Maurizio Paoletti, archeologo dell’università della Calabria. Uno dei tanti interrogativi che da sempre accompagnano il mistero dei Bronzi di Riace e che contribuiscono a fare di queste due opere d’arte oggetti più affascinanti che mai.

Il convegno

Momenti di scoperta intensi nella terrazza del Museo archeologico di Reggio Calabria nella tre giorni di convegni sui bronzi di Riace, iniziativa dedicata alla memoria dello storico Paolo Moreno.

Dopo l’apertura con le parole del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, oggi le discussioni dei maggiori esperti e le loro tesi sulle due statue greche. “I Bronzi di Riace 50 anni di studi e ricerche” è il convegno internazionale, organizzato dal Segretariato Regionale del Ministero della cultura per la Calabria, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia.

I lavori

Come chiarito da Fabrizio Sudano, Soprintendenza ai beni archeologici per Reggio e Vibo: «Finora un convegno così non era stato mai organizzato e l’occasione del 50° è stata propizia per poterlo far, grazie al contributo delle Regione Calabria e al museo che ci ha ospitati.

Abbiamo concentrato tutti in tre giornate dense di lavori, gli studiosi che hanno affrontato il tema da Bronzi da tutti i punti di vista: archeologia subacquea, storia dell’arte e valorizzazione e restauro».

“Archeometria, anatomia, tradizione. Dati sull’aspetto originale dei Guerrieri di Riace” di Ludovico Rebaudo, una disamina sui pezzi mancanti, armi, scudi, soprattutto sul posizionamento dell’elmo
che, secondo lo studioso: «È quello della tradizione».

I restauri

“I restauri antichi del Bronzo di Riace b”, tema caro a Maurizio Paoletti. Per come erano fissati, elmo e lancia, ritiene lo studioso sono stati «tolti intenzionalmente dalle due statue, chissà se prima della partenza. Per me erano in Grecia – puntualizza – non nella Magna Graecia e sono state spostate come trasporto marittimo, come commercio di opere d’arte».

La statua b

«Ho cercato di ricostruire l’ultimo momento della loro vita, prima del viaggio cioè quando sono stati restaurati in età antica, tra il tardo ellenismo e l’età repubblicana, gli hanno sostituito le braccia e forse gli hanno dato anche un altro nome».

Lo studioso che aveva raccontato dei bronzi anche nel documentario andato in onda sul canale Storia della Rai evidenzia quanto sia «Meraviglioso parlare dei bronzi poiché stiamo avvicinandoci non sono con occhi ingenui ma con l’intelligenza dei contemporanei a due statue antiche che hanno una storia ancora nascosta, ma noi siamo dei buoni segugi, stiamo cercando di sapere tutto su di loro. Anche la loro carta d’identità».

Le relazioni


Su “έπί δόρυ, dalla parte della lancia; έπ ‘ἀσπίδα, dalla parte dello scudo”, ha parlato Vincenzo Franciosi; a seguire “Le origini dei Bronzi di Riace da Argos”. Una nuova lettura dei vecchi dati e una probabile soluzione di un enigma archeologico Konstantinos Tziampasis.

“Da Argos a Roma: Storia di colore dei Bronzi di Riace” ha visto il ritorno nella città dello Stretto, dopo 4 anni, del professore Koichi Hada.

Parola poi a Vinzenz Brinkmann e Ulrike Koch-Brinkmann per “Una sperimentazione archeologica del Liebieghaus Polycromy Research Project sui Bronzi di Riace”.

Infine “Le statue da Riace, il torso Valentini e l’Atleta di Stefano nel contesto della nostalgia per l’età eroica dello stile severo”, relazione a cura di Antonio Corso.

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