sabato,Aprile 27 2024

Bronzi di Riace, l’allarme di Italia Nostra: «Sono stati controllati gli impianti del microclima?»

L'associazione manifesta preoccupazione per lo stato conservazione delle due statue al museo archeologico di Reggio

Bronzi di Riace, l’allarme di Italia Nostra: «Sono stati controllati gli impianti del microclima?»

Preoccupazione per lo stato di conservazione dei Bronzi di Riace viene espressa dalla presidente di Italia Nostra Antonella Caroli.

In particolare, Caroli si interroga «se sia stata effettuata la manutenzione degli impianti; se la supervisione e la collaborazione con l’Icr siano costanti e chi siano i funzionari preposti; se e quali interventi di monitoraggio siano stati attivati per documentare in modo costante lo stato di salute delle due statue; se sono previste a breve o a più ampio raggio ulteriori attività di restauro o altre dinamiche tese a prevenire eventuali criticità che dovessero sopraggiungere sempre dal punto di vista della conservazione, anche in considerazione della fragilità geologica della regione».

La presidente di Italia Nostra chiede anche «una maggiore partecipazione e una maggiore condivisione delle attività programmate, sia con la comunità scientifica, che con le Associazioni e la società tutta».

La conservazione

Come scrive in un comunicato «È noto che per la corretta tutela e conservazione delle statue è necessario mantenere nella sala espositiva il microclima costante, secondo valori stabiliti dall’Istituto Centrale Restauro (ICR) che ovviamente vanno costantemente controllati e possono essere modificati solo dallo stesso Istituto, a seconda di molteplici variabili.

Le stesse statue devono essere monitorate attraverso un’adeguata strumentazione che risulta essere stata messa a punto e migliorata con sistemi avanzati, nell’anno 2016.

Nell’ambito delle manifestazioni per i 50 anni della scoperta, si è fatto un gran parlare delle varie problematiche storico-artistiche-archeologiche relative alle statue, senza peraltro apportare consistenti approfondimenti, o comunque importanti novità Del resto, anche nel recente convegno organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (ABAP) della città metropolitana di Reggio Calabria e di Vibo Valentia, solo marginalmente sono state affrontate le problematiche relative agli interventi di restauro, sia di quelli effettuati, peraltro gia’ pubblicati e resi noti agli studiosi, sia di quelli da effettuare in un futuro prossimo».

Il silenzio della direzione museale

«Dalla direzione del Museo Nazionale di Reggio Calabria- afferma Caroli – non si hanno notizie sull’attuale stato di efficienza del sistema di monitoraggio delle statue, sulle possibili criticità del sistema stesso, o della necessità di una sua eventuale implementazione che avrebbe potuto essere oggetto della discussione e dell’ampio confronto con professionalità italiane e straniere fornita dal convegno.

Inoltre, dalla stampa si ha notizia che lo stesso direttore non abbia nemmeno risposto alle domande poste sull’argomento dal sottosegretario Vittorio Sgarbi, in occasione della sua recente visita al Museo Nazionale. Insomma, un silenzio assordante su un problema molto delicato e fondamentale per la conservazione nel tempo dei due capolavori unici e così importanti, non solo per i tecnici e per tutta la comunità scientifica ma anche per l’umanità intera».

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