giovedì,Maggio 16 2024

Intellettuali uniti contro il Ponte per salvare la bellezza dello Stretto

La scrittrice messinese Nadia Terranova, prima firmataria: «Non è un punto di transito ma un luogo in cui sostare. Ne chiederemo il riconoscimento come patrimonio Unesco»

Intellettuali uniti contro il Ponte per salvare la bellezza dello Stretto

«Credo che lo scrittore debba scrivere, senza necessariamente prendere posizioni esplicite su ogni argomento, pur avendo delle idee proprie e pur scegliendo da che parte stare. Credo, tuttavia, che ci siano momenti in cui chi scrive, sempre secondo coscienza, abbraccia apertamente delle cause che senta urgenti e profondamente proprie. La mia causa è lo Stretto, luogo unico al mondo, da valorizzare dal punto di vista culturale, turistico e ambientale. Luogo da non distruggere con il ponte o con qualunque altra opera ne mortifichi l’enorme potenzialità».

La scrittrice Nadia Terranova è nata Messina ed è cresciuta guardando lo Stretto che si porta dentro anche adesso che vive a Roma. È lei la prima firmataria dell’appello per salvare la bellezza dello Stretto, già sottoscritto da oltre 200 intellettuali, attori, registi e giornalisti, non solo siciliani e calabresi ma di tutta Italia. Lanciato con il sostegno di Legambiente Sicilia, l’appello è stato presentato nei giorni scorsi a Palermo, alla presenza di un’altra firmataria della prima ora, la scrittrice siciliana Stefania Auci.

L’obiettivo generale è quello di salvare lo Stretto e la sua bellezza straordinaria da questo ennesimo progetto del ponte ma l’appello si spinge oltre. Punta a salvaguardare una volta per tutte l’unicità di questo luogo chiedendo il suo riconoscimento come patrimonio dell’Unesco.

Un’altra idea di valorizzazione dello Stretto

«Con me, tra i primi firmatari l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, politico notoriamente di centrodestra e che, come invece oggi fanno tanti altri, in questo momento ha il coraggio di non tacere la sua posizione contraria a quella della sua parte politica. Tra i primi anche Gianfranco Zanna, già presidente Legambiente Sicilia, di altra storia politica come me del resto. Il movimento che stiamo animando, d’altronde, è assolutamente trasversale – spiega la scrittrice Nadia Terranova – e ciò rappresenta una ricchezza. Esso raccoglie anche le istanze già portate avanti dal comitato messinese Invece del ponteNon siamo contro il progresso e le infrastrutture a prescindere. Abbiamo però un’idea radicalmente diversa di valorizzazione dello Stretto».

Resistenza e controproposta

«L’appello continua a intercettare consensi. Adesso estenderemo la mobilitazione con una petizione on line. Inizia un percorso impegnativo e duro di resistenza e controproposta che declineremo attivandoci per il riconoscimento dello Stretto come bene Unesco. Un vincolo di questa portata salvaguarderà ora e per sempre lo Stretto.

Non vogliamo un ponte colonizzatore e distruttivo, che a poco servirebbe. Vogliamo che lo Stretto sia valorizzato come luogo in cui sostare e non dal quale passare e basta. Vogliamo che si creino le condizioni affinché le persone si fermino a Messina e a Reggio. Lo Stretto non può essere ridotto a un punto di transito perché è un luogo in cui stare sostare». Così prosegue la scrittrice Nadia Terranova.

Lo Stretto, bellezza e mistero

Al suo primo romanzo Gli anni al contrario (2015), tra i dieci romanzi italiani più belli usciti nel decennio compreso tra il 2009 e il 2019 ne sono seguiti altri. Nel 2018 scrive Addio Fantasmi, nella cinquina finale del Premio Strega 2019 e nel 2022 Trema la notte, con cui vince la XXI edizione del Premio letterario nazionale Elio Vittorini. In questo libro, presentato a Reggio lo scorso anno su iniziativa del circolo culturale Guglielmo Calarco, palpita tutto il mistero che per lei ha sempre rappresentato lo Stretto anche in uno dei momenti più bui della storia dell’umanità, qual è stato il terremoto dell’alba del 28 dicembre 1908.

«Ho trascorso su questa riva tutte le notti della mia vita, e del mio finto orizzonte conosco ogni inganno: gli occhi di chi nasce davanti al mare si perdono all’infinito, ma il mio mare è diverso, ti spinge indietro come uno specchio. Io sono nata con il muro di un’altra costa a bloccarmi lo sguardo: per questo, forse, non me ne sono mai andata, anche quando l’acqua mi ha offesa e ingannata, ha violato la mia giovinezza e distrutto chi ero», scrive Nadia Terranova in Trema la notte.

Lo Stretto da preservare e valorizzare, dunque. E adesso avanti tutta con la sensibilizzazione e l’attività di preparazione per l’iscrizione al World Heritage List dell’Unesco.

La bellezza paesaggistica, geologica e geomorfologica resta un unicum fermato da sempre anche dal mito e dalla letteratura oltre che dalla storia. Essa ne ha riconosciuto la dimensione contaminatrice di vite e leggende e quella ispiratrice di ogni forma d’arte.

«Lo Stretto è per me tutto. Il luogo in cui sono nata e dove risiede il mio universo culturale e letterario. Non per questo, tuttavia, la mia posizione ha solo ragioni sentimentali. È anche una questione logica. Ho visto tanti luoghi meravigliosi nel mondo. Anche lo Stretto è meraviglioso ma non è adeguatamente valorizzato e questa è un’ingiustizia. Vorrei che la sua bellezza e tutto il mistero che custodisce non siano scavalcati da un ecomostro», conclude la scrittrice Nadia Terranova.

Il testo dell’appello

«La convenzione Unesco del 1972 stabilisce che beni culturali e naturali, siti in varie parti del mondo e d’importanza universale, debbano essere conservati quali Patrimonio di tutta l’Umanità.

Lo Stretto di Messina deve essere tra questi, e noi lo chiediamo a gran voce per diverse ragioni. Per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica; per il suo indubbio valore storico e mitologico in quanto crocevia di civiltà portatrici di storie e di leggende, da Omero alla letteratura contemporanea protagonista di poemi e racconti, nonché soggetto amato da pittori, fotografi e artisti di ogni epoca; perché luogo di cultura e di fatica umana, di lavori e mestieri tradizionali e di ricerca che hanno a che fare con la sua particolarissima fauna. Per tutte queste ragioni, deve essere iscritto nella World Heritage List dell’Unesco.

Così potremo metterlo in salvo finalmente da assurdi e fantasiosi progetti, finalizzati solo all’ulteriore sperpero di risorse pubbliche che vanno invece utilizzate per una valorizzazione reale del territorio anziché per la sua devastazione, rilanciando davvero l’area tra la Sicilia e la Calabria.

Chi persevera sulla fantomatica idea di realizzare un ponte sullo Stretto mortifica queste potenzialità e continua a trovare un propagandistico alibi per non affrontare i problemi e i limiti drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre.

Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le città della Calabria e della Sicilia: queste sono le vere priorità».

(Foto di Sandro Messina)

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