sabato,Maggio 11 2024

Coronavirus a Reggio Calabria: spesa sospesa, pane lasciato fuori e appelli social. Le iniziative per i bisognosi

Ecco i modi per sostenere le famiglie in difficoltà economica in seguito all’emergenza sanitaria e contribuire all’acquisto di beni primari

Coronavirus a Reggio Calabria: spesa sospesa, pane lasciato fuori e appelli social. Le iniziative per i bisognosi

Il pericolo di contagio del coronavirus porta anche a miseria e disperazione. Tante famiglie sono in difficoltà economiche e un problema oggi è anche fare la spesa per chi è rimasto, da un momento all’altro, senza lavoro o ha dovuto chiudere una piccola attività.

Il Paese si ferma per evitare i contagi e c’è chi non riesce da solo a superare la crisi. Attacchi alle farmacie, assalti ai supermercati sono solo alcuni di segnali manifestatisi di esasperazione in alcune città italiane, soprattutto nel Sud. Anche in questi casi la solidarietà è fatta di gesti salvifici che posso evitare che si degeneri in situazioni peggiori.

Solidarietà è: “Aggiungi un posto a tavola”

E allora c’è chi pensa a chi è meno fortunato. Un panificio del centro di Reggio Calabria, a fine giornata, lascia fuori dalla porta il pane che è rimasto in modo che non vada perduto e possa servire a chi non può permetterselo.
Sta circolando in queste ore sui social un post in cui si offre un posto a tavola, un pranzo o una cena a chi è in difficoltà, in cui si legge: «Se non hai un lavoro e non ricevi aiuto da nessuno e hai finito la scorta di cibo, non andare a dormire senza mangiare. Scrivimi in privato senza vergognarti che poco o tanto che io possa avere a casa mia, ho piacere di condividerlo con te. Da piccolo mi è stato insegnato che dove riesce a mangiare uno, possono mangiare anche due persone».

La spesa solidale

Ma non solo, in tanti si stanno mobilitando su come lasciare da parte nei supermercati alcuni beni di prima necessità: pane, farina, zucchero, pasta e latte, in modo che ne possano usufruire quelli che non hanno il denaro per comprare. E sono tanti i supermercati cittadini, da Pellaro a Catona che, aiutati da iniziative di singoli cittadini caritatevoli si adoperano per fare in modo che il cibo arrivi a chi ne ha veramente bisogno.

La spesa in sospeso

E poi, sulla falsa riga del napoletano “caffè sospeso”, il caffè pagato per chi non può permetterselo, arriva anche “la spesa in sospeso”, si lascia pagata la spesa per chi non riesce a comprare nulla e per gli indigenti. Un altro modo per sostenere le famiglie in difficoltà economica in seguito all’emergenza coronavirus e contribuire all’acquisto di beni primari.

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