venerdì,Aprile 26 2024

Vertenza Alival a Reggio, aumentato incentivo all’esodo per i dipendenti

Ieri l’incontro a Milano per la seconda fase del piano sociale e lunedì il tavolo in prefettura per gettare le basi di una rete di protezione in vista della disoccupazione

Vertenza Alival a Reggio, aumentato incentivo all’esodo per i dipendenti

Resta cristallizzata la situazione del caseificio Alival di San Gregorio a Reggio Calabria, chiuso dal 5 gennaio e in fase di dismissione. Per i 76 dipendenti (tre già pronti per il trasferimento in Sicilia e in Emilia Romagna mantenendo il posto di lavoro), i licenziamenti avverranno entro il prossimo 31 marzo. L’annuncio del Gruppo Castelli, di proprietà della multinazionale Lactalis dello scorso anno, purtroppo, si sta ormai per concretizzare.

L’incontro con l’azienda per il piano sociale

In occasione della riunione tra sindacati e azienda, ieri Milano presso la sede Unione Italiana Food, è stato concordato un aumento della somma corrisposta a titolo di incentivo all’esodo. I dipendenti la riceveranno al momento della conciliazione e dell’accettazione del licenziamento. Procedura che dovrà essere esperita entro il prossimo 20 marzo.

Licenziamenti ai quali si potrebbe procedere già dal prossimo primo febbraio e fino al 31 marzo. Deciderà il lavoratore, evidentemente sulla base di eventuali occasioni di imminente inserimento lavorativo altrove.

La procedura di licenziamento collettivo investe complessivamente 121 dipendenti fino a ieri impegnati negli stabilimenti di Reggio Calabria e Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia. Al momento la quasi totalità di lavoratori dello stabilimento di Reggio resterà dipendente fino al prossimo 31 marzo. Lo stato di disoccupazione decorrerà dal prossimo primo aprile, come già annunciato.

La disoccupazione all’orizzonte

«La chiusura dello stabilimento genera una ferita dolorosa nel nostro tessuto produttivo già in sofferenza. Siamo riusciti a garantire ai lavoratori l’aumento da 32 mila a 51 mila euro dell’incentivo all’esodo. Per la quasi totalità, che non ha aderito ad alcuna delle opzioni di ricollocazione presso altri stabilimenti Lactalis fuori dalla Calabria, la prospettiva resta purtroppo quella del licenziamento e della disoccupazione. Cinque dipendenti stanno ancora valutando se aderire o meno alle opzioni di trasferimento in Lombardia, illustrate con il piano sociale dall’azienda lo scorso agosto, con relativo contributo economico alla ricollocazione esterna. Hanno ancora alcune settimane di tempo. Ma per la stragrande maggioranza, in assenza di imminenti possibilità di altro impiego, i licenziamenti saranno efficaci da prossimo primo aprile», spiegano i sindacati.

Lunedì il tavolo in prefettura

«Il dopo continua a preoccuparci e per questo attendiamo la riunione del tavolo tecnico istituzionale convocata per lunedì pomeriggio in prefettura. Con i sindacati, siederanno Regione, Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria, Confindustria e Camera di Commercio. Ci attendiamo almeno delle risposte per una possibile ricollocazione in altri circuiti produttivi, già attivi o in procinto di esserlo, sul territorio per le oltre sessantacinque famiglie che stanno per perdere il reddito», concludono i sindacati.

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