giovedì,Aprile 25 2024

Vertenza Alival a Reggio, il 30 gennaio il tavolo tecnico in prefettura

Il caseificio di San Gregorio è chiuso dal 5 gennaio con 79 dipendenti a casa che percepiranno lo stipendio, al netto delle indennità di presenza sul posto di lavoro, fino al prossimo 31 marzo

Vertenza Alival a Reggio, il 30 gennaio il tavolo tecnico in prefettura

Si riunirà il prossimo 30 gennaio alle ore 17 in prefettura a Reggio Calabria, il tavolo tecnico istituzionale per discutere della vertenza Alival. Il caseificio di San Gregorio del gruppo Nuova Castelli, a sua volta di proprietà della multinazionale francese Lactalis, è chiuso ormai dal 5 gennaio. La dismissione è in atto e, come annunciato lo scorso anno, il prossimo 31 marzo l’azienda licenzierà i 79 dipendenti. Già a casa, dall’inizio del mese, percepiranno lo stipendio, al netto delle indennità di presenza sul luogo di lavoro, fino alla fine del mese di marzo.

La quasi totalità di lavoratori e lavoratrici resterà, dunque, disoccupata dal prossimo primo aprile. Meno di una decina hanno, infatti, aderito al trasferimento fuori dalla Calabria, proposto nel piano sociale dall’azienda. Dunque lo scenario, dal punto di vista lavorativo, è molto preoccupante.

I sindacati hanno chiesto e ottenuto questa nuova riunione del tavolo tecnico istituzionale. Il tavolo è stato incardinato presso la prefettura lo scorso novembre e non si era più riunito.

Convocati, con i sindacalisti Nicola Rodi per Flai Cgil Reggio Calabria, Antonino Zema per Fai Cisl, Antonio Zavettieri, per Uila Uil Calabria, anche i rappresentanti dell’azienda. Convocati, altresì, la vicepresidente e assessora al Lavoro della Regione Calabria, Giuseppina Princi, i sindaci di Comune e Città Metropolitana, rispettivamente Paolo Brunetti e Carmelo Versace, e i presidenti di Confindustria e Camera di Commercio di Reggio Calabria, rispettivamente Domenico Vecchio e Antonino Tramontana.

La rete di protezione per i dipendenti licenziati

«Necessario e ormai indifferibile mettere al più presto a punto una rete di protezione per i dipendenti prossimi a perdere il lavoro. Bisogna garantire in ogni modo possibile un loro reinserimento in realtà produttive già avviate o da avviare sul territorio. Non è accettabile disperdere, in un territorio fragile come il nostro dal punto di cista occupazionale, tali professionalità ed esperienze consolidatesi nel tempo», ribadiscono i sindacati.

Intanto gli stessi, il 27 gennaio prossimo a Milano, discuteranno con l’azienda anche del secondo step del piano sociale e degli indennizzi da riconoscere ai dipendenti che dal primo aprile saranno disoccupati. Stamattina in programma, in sede Cgil, l’assemblea dei dipendenti.

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