Reggio, centro agroalimentare Mortara: 111mila euro per valutare l’eventuale adeguamento strutturale
Prosegue l'iter propedeutico al possibile completamento di questa opera rientrante nel blocco di interventi del Decreto Reggio, negli anni rallentato da contenziosi
Acquisite la dichiarazione sostitutiva sulla Tracciabilità dei flussi finanziari e la certificazione attestante la regolarità contributiva del Laboratorio Tecnico Calabrese, prosegue l’accidentato iter propedeutico all’adeguamento strutturale – che ancora si legge essere eventuale – del centro agroalimentare di Mortara, a Pellaro periferia sud di Reggio Calabria.
“Rilievo dello stato di fatto dei manufatti, analisi e verifica di vulnerabilità sismica, studio geologico e geotecnico. Rilievo di saggi e caratterizzazione dei materiali delle opere. Elaborazione rapporto di prova, valutazione preliminare con proposta progettuale per eventuale adeguamento strutturale“. Questa è l’articolata denominazione dell‘intervento previsto sulla struttura, da oltre un decennio in attesa di completamento.
L’impegno della somma
Adottata dal dirigente ad Interim del settore Grandi Opere e Programmazione Lavori Pubblici, l’architetto Bruno Doldo, la determinazione con cui si impegna sul bilancio comunale 2023/2025, al capitolo Beni Immobili, la somma di oltre 111mila euro, compresi oneri e iva. La somma sarà impiegata per le verifiche sopra dettagliate. Il fine è quello di appurare se e come adeguare strutturalmente i manufatti da oltre un decennio in attesa di completamento. Per necessità, sono stati occupati dagli operatori mercatali che ancora oggi lavorano lì.
L’impegno di spesa segue la richiesta del Sindaco nella qualità di funzionario delegato per gli interventi di cui al cosiddetto Decreto Reggio. Utilizzate, così, le quote residue vincolate del risultato di Amministrazione derivanti dal contributo statale acquisito con mutuo Cassa Depositi e Prestiti a totale carico dello Stato, per finanziare le opere avviate.
Il degrado e i roghi
La prospettiva resta, alquanto incerta, mentre la struttura insiste in una zona fortemente degradata anche, ma non solo, per via di scarichi abusivi di rifiuti di coloro che vengono a portare la merce perchè sia venduta al mercato. È indubbio, infatti, che a depositare nei pressi del mercato, lungo la strada che a esso conduce e costeggia il torrente Valanidi 1, siano anche cittadini incivili provenienti da altre zone della città. Una situazione di invivibilità più volte segnalata e denunciata dai residenti e dagli stessi operatori. Questi ultimi hanno sempre dichiarato di autotassarsi per smaltire correttamente i rifiuti che producono. Un quadro aggravato dai roghi che interessano i rifiuti e anche la stessa struttura mercatale.
L’occupazione per necessità
Oltre un decennio fa la chiusura, per insanabili criticità igienico-sanitarie, del mercato di via Aspromonte, nel centro storico di Reggio. Gli operatori, rimasti senza un luogo in cui vendere, avevano occupato la struttura non ancora completata e dunque non collaudata a Mortara. Da allora, in un regime di deroga e proroga, si sentono invisibili e chiedono che il centro sia completato.
Sono ancora in attesa di risposte risolutive da parte dell’amministrazione comunale. Più volte gli stessi operatori si sono autodenunciati, manifestando la necessità di essere regolarizzati e di lavorare in una struttura, che ad oggi serve anche al dettaglio, completata e sicura.
Il decreto Reggio
Il progetto integrato di Mortara, comprendente non solo il centro agroalimentare ma anche del canile comunale e del deposito Atam, non è l’unica opera del Decreto Reggio sospesa. Vi sono anche la strada Armo Santa Venere, la condotta idrica di Mosorrofa, il ponte di Gallico e le aste del Calopinace nel blocco di opere finanziate con il Decreto Reggio e non ancora realizzate. Contenziosi, nel corso degli anni, hanno inibito prima il completamento e poi l’utilizzo dei fondi, ancorché vincolati.