sabato,Maggio 4 2024

A Reggio Mortara brucia e i “palazzi” tacciono. I residenti: «Ormai respiriamo fumo» – VIDEO

Fiamme di notte e fumi di giorno: ecco la quotidianità di chi risiede in questa dimenticata e tormentata periferia della città dello Stretto

A Reggio Mortara brucia e i “palazzi” tacciono. I residenti: «Ormai respiriamo fumo» – VIDEO

«Ho lasciato la mia casa alle 19 per non essere appestata dal fumo. Sono rientrata alle 23 e le fiamme si erano propagate. I vigili del fuoco sono dovuti nuovamente intervenire per domarle. Oggi respiriamo fumo e temiamo che, con le calde ore del giorno, un nuovo incendio possa innescarsi. A chi dobbiamo denunciare tutto questo? Chi dobbiamo interpellare che non sia già stato messo al corrente di quanto siamo costretti a subire quotidianamente, di come e quanto la nostra salute e la nostra sicurezza non contino».

Così racconta quanto vive da ieri, una residente di Mortara San Gregorio, periferia sud di Reggio Calabria. Come lei anche altri che ci hanno inviato segnalazioni.

«Le parole sono davvero stanche e ci vorrebbero i fatti», tuonano i residenti che hanno già annunciato vibranti e forti proteste al fine di essere ascoltati ma in modo responsabile e fattivo.

Servono interventi risolutivi e c’è sempre qualche giustificazione pronta a essere addotta per dilazionare, rinviare e dunque negare la risoluzione di questa ormai perdurante e grave emergenza ambientale e sanitaria.

Intanto la via della vergogna continua ad essere una libera e accessibile discarica a cielo aperto. I roghi davanti al centro agroalimentare vengono appiccati in modo indisturbato, creando lo spazio su cui depositare illecitamente altri rifiuti.

L’impunità che prevale sui diritti

A trionfare, a dispetto degli impegni assunti dalle massime autorità, è solo il disvalore dell’impunità di cui godono i tanti che gettano illecitamente e incendiano. A soccombere, sotto gli occhi di chi, pur avendone il potere che in democrazia è dovere, non interviene, è la cittadinanza privata dei diritti fondamentali. Lasciati in attesa di essere riconosciuti e tutelati il diritto all‘ambiente pulito, alla sicurezza, alla salute e alla giustizia. Anche la viabilità è fortemente compromessa.

Non solo una quotidianità flagellata da degrado, incendi, fumi e veleni, ma anche la certezza, ormai acclarata dai fatti, di non essere considerati nella dimensione primaria di cittadini ai quali garantire diritti. Di essere ignorati e dimenticati come la periferia in cui vivono. Una vera sconfitta per tutti.

Denunce vane e impegni disattesi

Una denuncia alla Procura che rischia di essere archiviata senza alcun approfondimento. I residenti si sono dovuti opporre formalmente.

Proteste, segnalazioni e denunce continue con pec a tutti i livelli che cadono nel vuoto. Persino gli impegni assunti alla presenza dei residenti esasperati e della garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli e quelli presso la sede territoriale del Governo dal prefetto e da tutti i vertici delle forze dell’ordine, non hanno avuto seguito.

Il Comune di Reggio aveva annunciato che avrebbe chiuso la strada-discarica che costeggia il torrente Valanidi I. Avrebbe forse voluto prima pulirla, e la querelle con la Regione per il conferimento di rifiuti non ha certamente aiutato. Di fatto, però, a distanza di oltre due mesi non solo non è stata chiusa ma non è neppure presidiata da personale con l’autorità di impedire il continuo e illecito deposito di rifiuti di ogni genere. Nessun rafforzamento dei controlli della forze dell’ordine è stato, altresì, registrato dai residenti che sono, non solo si sentono, abbandonati da autorità che restano inerti rispetto a questa perdurante negazione di diritti essenziali.

Il nuovo incontro con la garante per la salute Stanganelli

La garante regionale per la Salute, Anna Maria Stanganelli nei giorni scorsi ha voluto nuovamente incontrare i residenti. Si è già impegnata ad avviare uno studio epidemiologico, per appurare un nesso eventuale tra l’alto tasso di malattie insorte denunciato dai residenti e il degrado ambientale. Già i primi passi sono stati compiuti. Ha altresì assicurato che solleciterà nuovamente Comune e Prefettura.

La “via maestra” non passa da qui

Ma intanto, mentre le interlocuzioni proseguono e nuove e vecchie giustificazioni fanno capolino, il quartiere sprofonda in un abisso sempre più buio. I residenti soltanto, per quanto tenaci e determinati, non potranno salvarlo. Così in barba alla Costituzione, tanto preziosa quanto lontana da luoghi come questo, la qualità della vita di intere famiglie resta senza prospettive di riscatto. La “via maestra” non passa, evidentemente, da qui.

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