giovedì,Maggio 2 2024

Studenti in fuga dalla Calabria, allarme per le Università: la Mediterranea rischia una perdita del 24%

Per ora l’emorragia di studenti non si vede (e l’Unical è addirittura in crescita), ma i numeri di Svimez e Anvur mostrano uno scenario drammatico

Studenti in fuga dalla Calabria, allarme per le Università: la Mediterranea rischia una perdita del 24%

di Pablo Petrasso

Laurea triennale in Calabria e trasferimento al Nord per un master o per la specialistica. Centinaia di chilometri e centinaia (forse migliaia) di storie tutte uguali: studenti persi dalle università del Sud Italia. Sono i numeri di un esodo: un altro pezzo di quella fuga dal Sud che LaC News24 racconta da giorni assieme alle storie di chi è andato via.

Il primo campanello d’allarme è suonato con la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Nel 2011 gli studenti iscritti in un ateneo meridionale erano più di 600mila su un totale nazionale ai 1,7 milioni tra università pubbliche e private. Dieci anni dopo, il totale degli iscritti sfiora i 2 milioni ma l’aumento è trascinato dagli atenei settentrionali e dalle università online. La quota delle università pubbliche meridionale è scesa di 100mila unità: Palermo, Bari e Napoli hanno perso tra 9mila e 15mila studenti ciascuno. Sono tre istantanee di una desertificazione che, per il momento, non ha investito la Calabria. L’Unical è il grande ateneo del Sud in maggiore crescita nel quadriennio: registra un +23% di iscritti rispetto al periodo pre-pandemia e negli ultimi quattro anni è sempre cresciuta.

Fuga dal Sud, le previsioni (drammatiche) di Svimez

L’elaborazione dei dati Svimez, però, allarga lo scenario e offre numeri drammatici per il Meridione. Senza politiche attive di intervento, entro il 2014 potrebbe verificarsi un calo ulteriore del 27% degli iscritti al Sud. Questione di attrattività, ma soltanto in parte: sarà il calo demografico a colpire gli atenei meridionali. Altra proiezione pubblicata nell’ultimo rapporto dello Svimez che fotografa presente e futuro del Mezzogiorno: da qui al 2080 la popolazione a Sud del Lazio scenderà di 8 milioni di residenti: il Meridione avrà quindi quasi la metà degli abitanti di oggi. Negli ultimi venti anni, invece, i residenti in meno sono già stati 1,1 milioni. Miscela esplosiva sintetizzata in una frase da Daniele Livon, direttore dell’Anvur: «O riusciamo a compensare lo spopolamento, o per alcune università diventerà difficile restare aperte».

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