lunedì,Aprile 29 2024

Politiche 2022, è flop di Salvini in Calabria

Dal quartiere generale della Lega, il leader chiede una riorganizzazione del partito

Politiche 2022, è flop di Salvini in Calabria

È flop totale per la Lega in Calabria. Il partito di Salvini prende il 5,79% nella regione del Sud. Cala a picco Matteo Salvini leader, che era capolista al Senato, dovrà ripiegare su un’altra regione.

Un’occasione persa per la Lega. Un dato che conferma le difficoltà del Carroccio a radicarsi in Calabria, una difficoltà già riscontrata alle ultime Regionali e palesata in queste Politiche che vedono la Lega sotto il 6%, frutto anche delle divisioni interne al partito, attraversato da continue fibrillazioni in Calabria. Due comunque i leghisti sicuramente eletti in Calabria, candidati del centrodestra in quota al partito nei collegi uninominali: il deputato uscente Domenico Furgiuele, rieletto alla Camera tra l’altro in un collegio territorialmente scomodo per lui (un lametino in corsa nel Crotonese e nella Sibaritide), e l’assessore regionale al Welfare, Tilde Minasi.

«Il dato della Lega non mi soddisfa, non è quello per cui ho lavorato. ma con il 9% siamo in un governo di centrodestra in cui saremo protagonisti. Entro la fine dell’anno – afferma Salvini – faremo i congressi in tutte le 1400 sedi. Poi faremo l’anno prossimo i congressi provinciali e regionali. Una fase di riorganizzazione del movimento, puntando su sindaci e amministratori, è fondamentale».

Lega a Reggio

È secca sconfitta per la Lega nella città dello Stretto. Gli attuali numeri evidenziano un dato disarmante al collegio uninominale dove la Lega prende 6.525 voti (4,71%). Non tardano ad arrivare i commenti, frutto di quel malcontento che era venuto fuori già al momento della designazione dei candidati della Lega e che viene riproposto adesso dopo l’esito del voto. In particolare è Franco Recupero, coordinatore provinciale della Lega che scrive su Facebook: «Lega cara adesso porta il rispetto che devi alla Calabria, facendoci fare un congresso, visto che andiamo avanti solo per nominare o per gente che viene benedetta dallo spirito santo visti i risultati tragicomici che abbiamo avuto, senza aver tenuto conto dei militanti della base, senza aver tenuto conto dei territori degli amministratori locali e delle segreterie senza coinvolgere chi andava coinvolto. Si riparta dalla base per il momento di riflessione dando voce attraverso rappresentanti votati e quindi eletti per meritocrazia».

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