Legge “moltiplica poltrone”, centrodestra in Regione: «Nessun aumento di costi»
I capigruppo di maggioranza puntano il dito contro chi critica la proposta che prevede l’incompatibilità tra i ruoli di consigliere e assessore: «Renderà più efficace l'azione politica»
«Lo Statuto della Regione Calabria prevede la composizione del Consiglio regionale con 30 consiglieri (Art.15) e della Giunta regionale con 7 assessori oltre al presidente (Art.35). E basterebbe questo per mettere a tacere tutte le inutili polemiche di questi giorni. Purtroppo, però, chi è pagato per leggere anche questi atti e farsi una cultura istituzionale non lo fa e continua a sbandierare un populismo becero e meschino con il solo scopo di danneggiare le istituzioni di cui loro stessi fanno parte». E’ quanto affermano, in un documento congiunto, i capigruppo di maggioranza nel Consiglio regionale della Calabria Giacomo Crinò (Forza Azzurri) Giovanni Arruzzolo (Fi), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Graziano (Udc) e Giuseppe Neri (FdI) in relazione alle polemiche sull’introduzione della figura del consigliere supplente.
«Chiariamo, allora – sostengono i capigruppo di maggioranza – le notizie che si rincorrono riguardo l’approdo in Consiglio regionale della proposta di legge sull’incompatibilità tra la carica di consigliere e la carica di assessore regionale. Innanzitutto è d’obbligo sottolineare come non sia prevista alcuna variazione finanziaria. La legge in questione non prevede alcun aumento dei costi, così come certificato dagli uffici preposti. Secondariamente l’ipotesi di incostituzionalità è totalmente infondata atteso che questo è il metodo procedurale adottato e assestato dalla maggioranza delle regioni italiane. Con una ragione che è quella, essa si Costituzionale, di dividere il potere legislativo da quello esecutivo. Oggi in Calabria non è così e, a zero spese, cerchiamo di porre rimedio a questo vulnus democratico.
Men che meno ci sta il parallelismo con quanto accaduto nel 2014. Innanzitutto perché, nel caso nella nuova proposta di Legge, si tratta di una legge ordinaria che introduce l’incompatibilità tra due figure ma soprattutto perché non andiamo ad aumentare il numero delle rappresentanze istituzionali con una maggiore spesa per l’Ente. Chi dice questo mistifica la realtà con il solo scopo di montare polemica facendo leva sull’insofferenza che i cittadini hanno nei confronti degli organi democratici. È un metodo vergognoso. La proposta di legge sulla incompatibilità tra la figura del consigliere regionale e quella dell’assessore regionale – sottolineano ancora i capigruppo del centrodestra alla Regione – ristabilisce di fatto un equilibrio dei ruoli.
Difatti una separazione del potere legislativo ed esecutivo non può che portare a una resa maggiore delle singole cariche e rende il Consiglio regionale sovrano e indipendente. Si tratta di una scelta politica dunque, che non intacca il bilancio e tantomeno genera pregiudizio costituzionale. Altresì andrebbe evidenziato come, attraverso la promulgazione di questa legge, si sceglie di dare spazio a chi ha ottenuto il consenso del popolo consentendo loro di poter operare e, sedendo in giunta e in consiglio, dare voce alla volontà dei calabresi”. “Il nostro obiettivo – concludono – è quello di rendere più efficiente ed efficace l’azione politica. In aula non mancherà l’occasione per approfondire gli aspetti tecnici e politici ma riteniamo che sia necessario porre fine a speculazione fine a se stesse”.
De Francesco: «Assurde le polemiche sul consigliere supplente»
«Le polemiche del centrosinistra sul disegno di legge regionale che prevede la supplenza per i consiglieri assessori sono sterili, assurde e ingiustificate». Lo afferma Luciana de Francesco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della Prima Commissione Consiliare del Consiglio regionale. «Non ci sarà nessun aumento di spesa come falsamente dice parte di opposizione – aggiunge De Francesco – e non si tratta di un provvedimento incostituzionale, giacché sì interviene con una legge ordinaria.
La norma che andremo ad approvare è presente in altre Regioni e serve a separare la funzione legislativa da quella governativa senza comportare costi aggiuntivi. Insistere su temi antipolitici per cercare di carpire consenso è un atteggiamento profondamente sbagliato e riduttivo che nella fattispecie non tiene conto di diversi fattori. Consentire la supplenza – sostiene ancora De Francesco – agevola il lavoro nelle commissioni e restituisce piena funzionalità all’assemblea legislativa, per cui queste polemiche sono semplicemente il frutto di retaggi demagogici, senza alcun senso».
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