venerdì,Aprile 26 2024

“Consigliere regionale supplente”, Mancuso rilancia approfondimento con la maggioranza

Il presidente del Consiglio prende posizione contro chi, in merito alla proposta del centrodestra, «agita lo spettro della spesa facile». Ma non spiega la posizione della Lega

“Consigliere regionale supplente”, Mancuso rilancia approfondimento con la maggioranza

«Per il rispetto delle prerogative di tutti i consiglieri che la carica di Presidente dell’Assemblea regionale mi impone, non ho inteso fin qui prendere posizione sulla proposta legislativa dei gruppi di maggioranza finalizzata a introdurre, anche in Calabria com’è stato fatto in altre Regioni (Lombardia, Umbria, Emilia Romagna, Molise e Abruzzo), l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore».

Così il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso che in una nota, pur non spiegando la posizione del suo partito – la Lega – che non ha firmato la proposta di legge caldeggiata da tutti gli altri gruppi di maggioranza, prende posizione nei confronti di chi quella legge l’ha criticata.

«Tuttavia – afferma Mancuso -, di fronte alle  polemiche strumentali di quella parte delle opposizioni che irresponsabilmente agita, in linea con le più deplorevoli forme dell’antipolitica populista,  lo spettro della spesa facile e dell’utilizzo spropositato delle risorse pubbliche, mi corre l’obbligo, a tutela della reputazione del Consiglio regionale e della facoltà di ogni consigliere di esercitare liberamente le funzioni legislative,  di escludere categoricamente che la proposta in discussione porti a un aggravio della spesa. Tantomeno a un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale».

Mancuso: «Previsione statutaria rimane invariata»

La proposta di legge, qualora approvata – spiega ancora il presidente dell’Assemblea legislativa calabrese – non modifica la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori che, infatti, rimane inalterata. «Ma, al contrario – aggiunge – attua, introducendo la figura del consigliere supplente, un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazie liberali: l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore».

Insomma, si vuole cosi distinguere, nettamente, la funzione di controllo e vigilanza, tipica del consigliere regionale, da quella gestionale che spetta all’assessore.

«Sorprende che dinanzi al tentativo di riorganizzare, nel pieno rispetto dei principi costituzionali, l’architettura istituzionale della Regione per renderla più trasparente, democratica ed efficiente, parte delle opposizioni, anziché confrontarsi nel merito, lanci accuse di sfacciato utilizzo delle risorse pubbliche, dimenticando che questo Consiglio regionale, anche sulla riduzione dei costi della politica, non ha nulla da rimproverarsi. Avendo, fra l’altro, ridotto all’essenziale le proprie esigenze istituzionali, fino al punto di restituire alla Giunta ben 13 milioni di euro da utilizzare per politiche dello sviluppo economico e sociale».

Un nuovo confronto in maggioranza 

Precisati i punti fondamentali che rendono «opportuna e necessaria» la proposta di dotare la Regione del consigliere supplente, e auspicando che «la dialettica maggioranza-opposizioni recuperi, nell’interesse della Calabria, i tratti della leale collaborazione», Mancuso avverte che si attiverà – d’accordo col presidente Occhiuto e i capigruppo della maggioranza -, affinché la discussione in Aula della proposta sul consigliere supplente, sia preceduta da «una serena discussione» in un’apposita riunione dei capigruppo di maggioranza.

«Sarà quella la sede per chiarire definitivamente la linearità democratica dell’iniziativa e la sua documentata invarianza di bilancio. Nonché l’occasione per un complessivo approfondimento – conclude Mancuso – delle norme utili ad assicurare più corrette e produttive relazioni politiche e istituzionali fra Giunta e Consiglio regionale».

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