venerdì,Aprile 26 2024

Un anno di politica a Reggio, Comune e Metrocity resistono

L'Amministrazione ha gioco facile non avendo avversari. Sono più le parole che i fatti che accompagnano l'opposizione

Un anno di politica a Reggio, Comune e Metrocity resistono

Il 2022 si chiude come era cominciato con una grande confusione e nelle incertezze. L’anno saluta, come era successo nel 2021, con la città orfana del sindaco sospeso, Giuseppe Falcomatà, condannato a novembre 2022 anche in appello. A differenza dello scorso anno però il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti non si troverà costretto a tribolare per la giunta, ma continuerà nel suo percorso amministrativo delle città. Tra non poche difficoltà.

Raccolta rifiuti

Prima tra tutte la questione delle raccolta rifiuti che non ha trovato ancora un’azienda vittoriosa nei ricorsi ai giudici amministrativi di vario grado. L’unica certezza è che le ordinanze in questi mesi hanno continuato ad autorizzare Teknoservice a proseguire nel lavoro di raccolta. I grossi guai sono risolti. La città non è sommersa dai rifiuti. Persistono tuttavia sacche di inciviltà in territori particolari, molto difficili da gestire: Rione Marconi. Arghillà e Ciccarello in primis.

Le fazioni

La politica va avanti anche se la maggioranza, strada facendo ha perso qualche elemento (leggi Mario Cardia dai Democratici progressisti passato all’opposizione), e manifesta a tratti segni di insofferenza e di scollamento, complici anche le alleanze e le discordie elettorali che la scorsa estate hanno fatto tremare un centrosinistra con sindaci metropolitani e comunali con fazioni opposte. I pezzi finora sono stati tenuti insieme. Nonostante la condanna di Falcomatà non c’è stato nessun rimpasto di giunta. Si lavora per resistere, come ha chiesto il sindaco sospeso, che tra qualche mese potrebbe rientrare a guida di Comune e Metrocity.

Reggio è viva

Che poi l’Amministrazione ha gioco facile non avendo avversari. Sono più le parole che i fatti che accompagnano l’opposizione in consiglio comunale. Oltre a qualche scaramuccia durante il civico consesso non si va. Di tutte le denunce fatte in questi anni, di tutte le conferenze, quanti atti sono realmente finiti in Procura? Per scalzare il nemico l’opposizione aspetta l’aiutino dall’alto del Parlamento e nel frattempo si organizzano manifestazioni senza striscioni di parte per dare voce ai cittadini scontenti.

Ma questo è un altro discorso. Dopo l’esperienza del 3 dicembre se ne tornerà a parlare quando si spegneranno sul corso Garibaldi le luci delle feste e, a pancia piena, e facendo affidamento alla guida sicura di giovani leader del Nuovo fronte politico, ci si farà accompagnare a suon di slogan da stadio per ricordare ancora una volta agli amministratori di centrosinistra che “Reggio è morta”.

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