venerdì,Aprile 26 2024

Ponte sullo Stretto, Furgiuele (Lega): «Si farà con buona pace di chi a sinistra rema contro»

Continua il botta e risposta tra i pro e i contro la mega opera. Il deputato siciliano Minardo: «No ideologici hanno bloccato Italia»

Ponte sullo Stretto, Furgiuele (Lega): «Si farà con buona pace di chi a sinistra rema contro»

La realizzazione del Ponte sullo Stretto, inserita negli obiettivi strategici del governo Meloni, continua a far discutere. Il deputato calabrese Domenico Furgiuele, vicecapogruppo della Lega alla Camera e segretario in commissione Trasporti difende ancora una volta le scelte del ministro Matteo Salvini: «E’ incredibile come l’ideologia offuschi la capacità di pensare liberamente. Il ministro Salvini è il primo che sta lavorando concretamente alla costruzione del Ponte sullo Stretto, l’Ue è pronta a finanziare gli studi di fattibilità, ma c’è chi preferisce alimentare polemica sterile e gettare fango su un progetto che darebbe vera spinta a tutte le infrastrutture calabresi e siciliane. A Ragazzi e Ponti, quest’ultimo fiero di essere definito un “comunista-liberista”, che oggi sulle pagine di alcuni quotidiani hanno gettato la loro mannaia sul ministro Salvini e sull’intera opera, risponderemo con i fatti. Il ponte si farà così come l’alta velocità sulla Salerno-Reggio Calabria e la velocizzazione delle ferrovie siciliane, opere che senza il Ponte sullo Stretto sarebbero infrastrutture monche». 

Gli fa eco il deputato della Lega e coordinatore del partito per la Sicilia, Nino Minardo, secondo cui «i no ideologici hanno bloccato per troppo tempo l’Italia, con ritardi che hanno causato ricadute gravi su tutti i nostri territori. Oggi, invece, grazie a Matteo Salvini il tema dello sviluppo infrastrutturale in Italia è tornato centrale. Il ponte sullo Stretto, l’alta velocità, le nuove realizzazioni in Sicilia trovano una rinnovata attenzione proprio grazie alla Lega. Le posizioni oltranziste e lontane dalla realtà le lasciamo alla sinistra e a qualche think tank, che continuano a non comprendere come queste infrastrutture siano fondamentali per lo sviluppo del sud, della Sicilia e dell’intero Paese».

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