venerdì,Aprile 26 2024

Locri, Reitano rinuncia alla surroga in Consiglio comunale

La giovane avvocatessa in una lettera: «Quadro politico-amministrativo desolante. E' questa la città che vogliamo?»

Locri, Reitano rinuncia alla surroga in Consiglio comunale

«Se qualche locrese vorrà vedermi in Consiglio comunale dovrà esercitare un proprio diritto, tornare a votare». Si conclude così una lunga lettera firmata dalla giovane avvocatessa locrese Reba Reitano, la quale ha annunciato la sua rinuncia alla surroga nel civico consesso locrese, sostenendo con forza le denunce che hanno portato alle dimissioni in blocco dell’ex gruppo di minoranza “Scelgo Locri”.

«Per il senso civico e l’amore per Locri cinque anni fa decisi di candidarmi – si legge nella missiva – non lo feci per raggiungere poltrone perché non vivo di politica, lo feci perché credevo nel programma politico e nella squadra di cui facevo parte e avrei voluto lavorare per far tornare Locri quel posto di cui ero fiera da adolescente. Ma i locresi non erano pronti al cambiamento e forse anche noi non siamo stati abbastanza persuasivi ma durante questi cinque anni i consiglieri hanno fatto un’opposizione seria, denunciando (anche alle autorità giudiziarie) casi di malagestione della cosa pubblica».

I consiglieri comunali di opposizione, a pochi mesi dalla fine del mandato, si sono dimessi in blocco, una presa di posizione forte e netta nata dalla “mancanza delle minime condizioni di agibilità democratica, trasparenza e rispetto delle regole in seno agli organi amministrativi dell’Ente, tale da vanificare e rendere impossibile ogni attività politica”, come si legge nel documento denuncia che poi è stato condiviso dal Circolo Pd locrese e da Locririnasce.

«Oggi Locri rappresenta la movida – prosegue Reitano – è un paese per giovanissimi, perché si può bere e ballare fino all’alba senza che nessuno dica niente, musica ad altissimo volume, giovanissimi che bevono super alcolici fino a perdere coscienza, ma è questo che vogliamo? Io vorrei una città in cui ci si diverte rispettando anche il riposo altrui, una città che pensa ai suoi giovani e li educhi al rispetto verso sé stessi, una città che valorizzi il suo passato facendo la giusta manutenzione negli scavi archeologici, una città che metta le bici sul lungomare è da cinque anni che chiediamo dove sono, ecc. La politica deve tornare ad essere quella della concezione aristotelica, la “politica” come amministrazione della “polis” per il bene di tutti (e non di pochi), la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. E per ora il quadro politico- amministrativo è desolante».

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