venerdì,Aprile 26 2024

Ponte sullo Stretto, Cannizzaro (FI) in commissione Bilancio alla Camera per relazionare sull’infrastruttura

Il deputato reggino, oggi anche vice capogruppo degli azzurri a Montecitorio, affronterà i temi legati ai costi della mega opera, oggi aggiornati a 14,6 miliardi di euro

Ponte sullo Stretto, Cannizzaro (FI) in commissione Bilancio alla Camera per relazionare sull’infrastruttura

Il Decreto Ponte parla calabrese. Sarà Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati a relazionare in V Commissione Bilancio, proprio su uno dei temi più delicati del decreto che ormai viaggia spedito verso la conversione in legge.


Dunque, dopo le audizioni in Commissione Trasporti – in cui relatore è un altro calabrese, ma della Lega, Domenico Furgiuele – ora toccherà allo strategico organismo parlamentare – presieduto dal vibonese coordinatore regionale azzurro, Giuseppe Mangialavori – provare a convincere tutti che le risorse ci sono e si possono trovare nella legge di Bilancio.

I costi dell’opera da reperire con la legge di Bilancio

L’organo parlamentare è chiamato ad esprimere pareri obbligatori relativamente ai disegni di legge che comportino nuove spese, o eventuali diminuzioni di entrate, o che contengano disposizioni rilevanti ai fini delle direttive e delle previsioni del programma di sviluppo economico. Le pronunce della V Commissione hanno grande valenza da un punto di vista procedurale; il passaggio del Decreto in questa Commissione è sostanziale, perché verifica l’impatto che il provvedimento avrà sui conti pubblici.


D’altra parte una delle opposizioni più ferme al faraonico progetto del Ponte, è proprio legato al reperimento delle risorse. Proprio a metà aprile con l’allegato Infrastrutture al Def sono stati resi noti i costi aggiornati dell’opera, che al momento ammontano a 14,6 miliardi. Di questa cifra, 13,5 miliardi serviranno per la struttura in se, mentre di 1,1 miliardi è la previsione delle risorse occorrenti per le opere complementari al collegamento ferroviario «lato Sicilia e lato Calabria, che dovranno essere oggetto del contratto di programma con Rfi».

Ancora da stabilire, invece, l’entità economica delle opere di «ottimizzazione e complementari alle connessioni stradali», considerate comunque di minor impatto economico e quindi da definire con i prossimi contratti di programma con Anas.


Proprio in corrispondenza della pubblicazione dell’allegato Infrastrutture il Ministero delle Infrastrutture si è affrettato a chiarire che le risorse saranno reperite con la legge di Bilancio, «come sempre avviene per tutte le grandi opere inserite nella programmazione del Def».


Recentemente, nel corso di una puntata di Perfidia, il talk politico di LaC Tv, proprio Furgiuele chiarì da relatore del decreto Ponte, rispondendo ai dubbi dello studio, che il Ponte sarà fatto in project financing e che si pagherà un pedaggio, e sarà un’opera co-partecipata dalla società Stretto di Messina.

In esame anche gli emendamenti

Negli stessi giorni, e cioè tra il 2 e il 4 maggio prossimi, il Decreto sbarcherà nuovamente in Commissione Trasporti, dove verranno sottoposti all’esame gli emendamenti presentati in questi giorni. Tra questi, se ne registrano almeno due presentanti dallo stesso Francesco Cannizzaro.

Con uno di questi si chiede sia riconosciuto alle regioni Calabria e Sicilia la facoltà di adottare “entro 60 gg dall’approvazione del progetto definitivo, sentiti gli enti locali interessati, un piano integrato condiviso finalizzato ad adeguare il sistema del trasporto pubblico locale e regionale nell’area dello Stretto alle esigenze di mobilità derivanti dalla realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria”.

Con l’altro, invece, con riferimento agli approdi, si chiede che sia riconosciuta all’Autorità di sistema portuale dello Stretto la facoltà di “individuare i progetti prioritari necessari all’adeguamento delle infrastrutture esistenti e avviare un percorso di rifunzionalizzazione delle stesse”.

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