venerdì,Aprile 26 2024

Consiglio comunale a Reggio, c’è l’ok al rendiconto di gestione 2022

La relazione dettagliata di Minicuci che critica aspramente il lavoro dei revisori dei conti: «Non c'è trasparenza»

Consiglio comunale a Reggio, c’è l’ok al rendiconto di gestione 2022

Con 18 voti favorevoli, sei contrari e un astenuto passa l’esame del consiglio comunale di Reggio Calabria il rendiconto del 2022. La riunione si contraddistingue per l’intervento di Antonino Minicuci, consigliere della Lega che, come promesso, fa un esame minuzioso sulle singole voci del capitolato.

Calabrò: «Il tempo è un investimento»

In apertura arrivano dalla disamina dell’assessore Irene Calabrò le evidenze contabili per la gestione fin 2022 nell’esposizione del rendiconto. Tra l’altro la componente delle giunta spiega che «Un primo dato è il rispetto del piano di disavanzo previsto dal bilancio di previsione che si è attestato a circa 31 milioni di euro con rispetto quota di avanzo. La disponibilità di cassa ha consentito una riduzione dei tempi di pagamento a 50 giorni. Particolare attenzione – ha continuato la delegata al Bilancio – è stata dedicata alle posizioni di debito/credito delle partecipate, definendo posizioni aperte e dando evidenza a tutte le partite fino a parificare la situazione. La solidità e l’evidenza dell’attività di accertamento è data, poi, dall’ampliamento dei fondi stanziati a garanzia di alcuni crediti, in particolare i 3 milioni in più per il fondo rischi contenzioso passato da 19,5 a 22,5 milioni, i 6 milioni per il fondo di Garanzia sui debiti commerciali o l’aumento di oltre un milione per il fondo visti sui crediti. L’oculatezza dell’amministrazione è dimostrata dalla garanzia dei rapporti commerciali, ma soprattutto sull’implementazione del fondo rischi contenzioso. In particolare, i debiti fuori bilancio, nel 2022, si sono attestati intorno a 5 milioni derivanti, per il 90%, da sentenze passate in giudicato».

La relazione si conclude poi con una riflessione sui ritardi che hanno contraddistinto anche quest’anno le ultime settimane di lavoro: «Arriviamo al 6 giugno per i rendiconto – afferma – questo non perchè ci piace perdere tempo, ma il tempo è un investimento, quest’anno abbiamo dovuto dare riscontro ad appuntamenti importanti come quello della Corte dei conti. Un giorno in più di lavoro per noi è un investimento e nel consuntivo ci sono delle evidenze contabili. Ogni giorno passato alla cura della casse comunali è investito per la città. È tempo che non torna indietro. I 20 giorni sono previsti dal regolamento. Nessuna promessa né voli pindarici, ma solo piccole promesse per consentire solido futuro».

Primo intervento riservato ad Angela Marcianò che sostiene come il «Consuntivo – sia – la cartina di tornasole di ciò che si è fatto. Reggio è una città in cui non esiste modello di sviluppo e gli indicatori la dicono lunga, soprattutto se guardiamo allo spopolamento ed emigrazione (170mila abitanti oggi, in 8 anni 15mila unità in meno)». La consigliera invoca politiche sociali ed economiche più incisive strutturali e permanenti perchè «Abbiamo perso più del 20% dell’addizionale Irpef, la tassa di soggiorno è troppo esigua- dunque ora serve – creare collante tra cittadini e istituzioni, recuperando credibilità».

Minicuci: «L’ente è ingessato»

Antonino Minicuci come promesso fa pelo e contropelo ai conti del Comune e soprattutto non lesina critiche ai revisori dei conti, minacciando di rivolgersi, carte alla mano, alla Corte dei conti.

«Si tratta di un ente ancora ingessato – afferma – aggravato nelle procedure e nelle capacità di lavorare. Ho fatto un confronto tra Dup sezione strategica 2022 correlato con spesa impegnata nel bilancio 2022, il Peg 2022 e conto consuntivo. Dalle tabelle risultano le variazioni più significative e abbiamo visto che ci sono miglioramenti in alcuni settori e in altri no.

Ad esempio incrementi di spesa sui rifiuti, servizio idrico, servizi sociali, cimiteriali e viabilità. Però nella tutela di parchi e aree protette c’è stato decremento significativo, come anche sui servizi ai disabili. Il rapporto spese/investimenti stanziata 149 milioni di euro e quella impegnata e non pagata 24 milioni è limitato al 16,16%. La media delle altre città è 30%. Lei non sa qual è il pannello di controllo dell’opera pubblica. L’obiettivo strategico comporta la necessità di correre. Sui tributi per Falcomatà nel 2021 parlava di abbassare il fondo di crediti di dubbia esigibilità, che abbiamo fatto? C’è stato un aumento per Tari, Tarsu, ma ci saremmo aspettati di più perchè con la legge di stabilità del 2020 sono state potenziate le attività di accertamento, sono state eliminate le lungaggini.

Non sono stati messi in campo strumenti per la lotta all’evasione a disposizione». Nello specifico per il «Rendiconto 2022, i revisori hanno fatto una relazione vuota e inutile. Il saldo di cassa aumenta in modo anomalo mettendo in risalto è un ente lento che non paga. Così si ingessano somme che potevano essere utili e non si fa nessun rilievo senza valutare nel merito le risultanze, non è questa la funzione dei revisori».

Anche Saverio Pazzano torna sulla tassa di soggiorno e sul mancato utilizzo dei residui. Demetrio Marino chiarisce: «Il rendiconto 2022 fotografa una città sospesa, il riferimento è ai fondi del Decreto Reggio, Patti per il Sud rimodulati, Agenda urbana e piani triennali, riaggiornati ma non si va oltre».

Massimo Ripepi «Davanti a un successo sbandierato, cioè l’uscita dal piano di riequilibrio, c’è una città in ginocchio. Dall’incapacità a riscuotere, a fare progetti che possano portare soldi nella cassa del Comune».

Per Carmelo Versace «questo bilancio chiude definitivamente col passato e con quegli esercizi che, approvati in certe stagioni tristi per la città, hanno lasciato tutte le difficoltà che siamo stati chiamati a sanare. La sfida che lanciamo all’assessore Calabrò ed alla giunta è di tenere dentro al prossimo previsionale alcune idee, soprattutto in termini di servizi, rispetto a possibilità che prima non c’erano, ma che ora ci potranno essere pur nella ristrettezza della possibilità di spesa».

La seduta, prima della votazione, si chiude con la disamina punto per punto del dirigente Francesco Consiglio e dalla sua premessa che «L’esercizio 2022 non chiude solo quello dell’anno, ma conclude un decennio e per capire i miglioramenti nel corso degli anni è necessario fare un riferimento ad atti e fatti relativi a questo consiglio e alla commissione straordinaria dal 2012».

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