venerdì,Maggio 24 2024

Reggio la Reggina e le mancate solidarietà, Lamberti sbotta: è una città al contrario dominata dall’invidia

Per il medico ed editore «Bisogna che facciano sentire la forza dell’onestà contro quella disonestà intellettuale che ammorba Reggio in ogni settore»

Reggio la Reggina e le mancate solidarietà, Lamberti sbotta: è una città al contrario dominata dall’invidia

«Una città al contrario… Scindi e falla tu!». Parte così il lungo sfogo di Eduardo Lamberti Castronuovo che ai social ha affidato la sua articolata risposta a tanti post e articoli.

«Forse molti dei soloni riggitani che scrivono, spesso vigliaccamente ed anonimamente su Fb, non conoscono l’origine di questa espressione colorita, risalente a molti anni fa. Vadano a scoprirla. Io cercherò, con molta pazienza, di farlo capire a questi “nemici di Reggio” il cui elenco, ahinoi, si incrementa ogni giorno di più, proprio perché viviamo in una città al contrario. E mi spiego.

Altrove nel Mondo, se qualcuno è un professionista che ha salvato vite umane, ha alleviato – spesso senza neppure farsi pagare – le sofferenze altrui, se in politica ha realizzato palazzi della cultura, ha creato dal nulla più di duecento posti di lavoro onesti, ben retribuiti e legali, ha creato momenti di cultura vera a cominciare dalle bande musicali, se ha cercato di invertire l’emigrazione della salute, se insomma ha fatto del bene, non dico che venga beatificato ( anche perchè lo si fa post mortem) ma quanto meno, ringraziato.

Qui no! Gli si da addosso in tutti i modi possibili, si cerca di deriderlo, magari storpiano il nome ed il cognome (da perfetti mentecatti), gli si attribuiscono appetiti politici ( come se fare il Sindaco di questa città dolente, fosse un premio o un vessillo mentre è davvero un sacrificio immane). Insomma se esistesse ancora l’inquisizione lo si manderebbe di gran carriera al rogo!

Come si chiama il sentimento che anima costoro? Semplicemente invidia. Stramaledetta invidia, non di ciò che hai, ma della intelligenza. Intendiamoci : i pareri discordi, ma motivati, vanno bene – spesso spronano – ma le critiche fatte di improperi, facili consigli che tali non sono, no. Proprio no. Perche? Perché sono molesti come le mosche e soprattutto perchè , talvolta, potrebbero far desistere dall’intraprendere iniziative che avrebbero il solo scopo di aiutare chi soffre. E la nostra bella città di Reggio sta soffrendo maledettamente in tutti i campi. O no?

Ma perché costoro invece di sporcare ciò che di bello c’è non seguono l’esortazione del famoso tenore che, al Cilea, dopo una feroce critica dal loggione da parte di uno spettatore, interrompendo la recita e rivolgendosi allo spettatore esclamò, appunto: scindi e falla tu? Scendano e facciano, signori riggitani, oppure abbiano la compiacenza di tacere!

Fortunatamente la città non è di costoro. E’ invece per la maggior parte costituita da gente perbene, laboriosa, gentile e soprattutto riconoscente . Ma , ahinoi, molto silenziosa. Bisogna che facciano sentire la forza dell’onestà ,contro quella disonestà intellettuale che ammorba Reggio in ogni settore. Fb è la vetrina, inondatela di positività, reggini. Nel mondo vige, grazie a quella parte di città negativa, uno stereotipo secondo il quale ,noi siamo poveretti da compatire, quando non da mandare al rogo!

Perdonatemi per l’estrema chiarezza che ho tentato di dare al mio dire, ma l’irritazione, – non per me che neppure rispondo alle provocazioni – ma per gli effetti nefasti che sulla opinione pubblica extra cittadina, provocano . Mi ripugnano proprio per il mio attaccamento alla Città. Un attaccamento forse irrazionale, ma “amor ti vieta di non amar”, per dirla con Umberto Giordano. Eppure ci sarebbero molti motivi per desistere, non certo quelli provocati dai nemici di Reggio, ma dalla pressochè totale assenza dell Stato, dalla mancanza di una guida sindacale, dalla assuefazione dei cittadini, dallo strapotere dell’abulicità generalizzata, per non parlare di un semplice, ma conquistato col sangue dei nostri Martiri, valore : La libertà!

Siamo un popolo libero? No. L’episodio accaduto ieri ad un nostro giornalista è emblematico. Una aggressione alla libertà di stampa che qui , comunque latita, nella persona di un giornalista mite, preparato e amabile in ogni suo gesto. Stava facendo niente più che il suo dovere di cronista, attento, durante un incidente stradale in città, allorquando è stato letteralmente assalito e malmenato da giovinastri che gli hanno intimato che quel servizio “no sa da fare!” Novelli “bravi” di Don Rodrigo, hanno vigliaccamente aggredito Cesare Minniti, ripeto giornalista di RTV.

Chi è Don Rodrigo? Chi li ha mandati? A quale clan appartengono? E a quali logiche? Cosa nascondevano quelle auto? Forse ciò che ha scoperto Klaus Davi al rione Marconi, per poi amaramente constatare che nessuno di chi avrebbe dovuto e potuto, è intervenuto ad evitare una reiterazione del reato che porta morte senza dubbio alcuno? Nessuno ne parla. E’ vero, sempre per chiamare in causa Manzoni con Don Abbondio : se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può certo dare……..ma Manzoni non vive i nostri tempi e non sa che ora il coraggio lo hanno tutti…..su Fb! Una mandria di vigliacchi dietro mentite spoglie che cercano di infangare tutto e tutti!

Ma i giornalisti non fanno parte di questa schiera, almeno non tutti, e fanno il loro dovere, anche rischiando, in una paese dove chi dovrebbe difenderli non lo fa. Perche’? ce lo spieghino una volta per tutte ! Il grottesco sta anche nel fatto che gli energumeni hanno sporto denuncia contro il nostro Cesare, per “ procurata rissa”. Una tecnica ben nota che dimostra che spesso chi dovrebbe punire le “denunce temerarie” non solo non lo fa, ma si pone dalla parte dell’aggressore invece che dell’aggredito : reato di femminicidio docet! Per non parlare della solidarietà della politica , delle altre tv, della Rai, sempre pronta a chiederci servizi gratis che noi facciamo e loro bucano regolarmente. Orbene , io lascio libera la redazione ma tutti coloro che non si sono posti al fianco di Minniti, politica soprattutto, non dovrebbero trovare mai più spazio sui nostri servizi. E’ una questione di testosterone. Il dramma di questa città al contrario, è proprio questo. La mancanza di testosterone in chi dovrebbe dare l’esempio. Vogliamo cambiare ? Possiamo . se cambiamo strada e stendiamo un velo pietoso sui numerosi nemici di Reggio. Volete l’elenco ? : ve lo fornisce Facebook».

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