giovedì,Maggio 9 2024

Lfa Reggio Calabria arriva la diffida a Ripepi. Il consigliere: «Vogliono mettermi il bavaglio»

L'esponente del gruppo Misto: «È solo un modo per intimidirmi, ma io continuerò a vigilare»

Lfa Reggio Calabria arriva la diffida a Ripepi. Il consigliere: «Vogliono mettermi il bavaglio»

Dai legali di Virgilio Minniti e Antonino Ballarino dell’associazione sporti Lfa Reggio Calabria arriva la diffida nei confronti di Massimo Ripepi, consigliere comunale del gruppo Misto a Reggio Calabria.

«Le dichiarazioni da Lei espresse nei video pubblicati sui Suoi account social Facebook e Instagram aventi per oggetto la LFA – scrivono i legali in premessa – risultano essere espressamente discriminatori e denigratori nei confronti dei nostri Clienti, e appaiono finalizzati ad (o comunque finiscono per) alimentare un ingiustificato e pericoloso sentimento di ostilità nei loro confronti».

La campagna di odio

In particolare, la figura di Ballarino «risulta essere oggetto di una pesante campagna finalizzata a radicare nella collettività un sentimento di odio nei suoi confronti che fa leva principalmente sulla circostanza che non sia originario di Reggio Calabria». E ancora, puntualizzano i legali «nei Suoi video viene diffusamente e in modo del tutto ingiustificato denigrato anche il progetto imprenditoriale e sportivo dei nostri Clienti, con ciò danneggiando in modo diretto le loro attività personali, professionali e imprenditoriali, e così di conseguenza il loro patrimonio».

L’atto precisa infine «La diffidiamo formalmente a cessare immediatamente i comportamenti e atteggiamenti sopra stigmatizzati, con ogni riserva di provvedere quanto prima alla quantificazione dei danni già subiti (che parrebbero ad oggi, comunque, non inferiori ad euro 100.000,00), nonché di agire dinanzi ad ogni competente Autorità giudiziaria al fine di tutelare gli interessi dei nostri Clienti».

Ripepi: «Continuerò a vigilare»

Per Ripepi questo sarebbe solo un tentativo di mettergli il bavaglio. «Io non faccio discriminazioni perchè sono catanesi – spiega al Reggino.it – ho solo detto che fa la sceneggiata catanese perchè quando deve giustificare l’ingiustificabile lo fa. Ma io continuerò a vigilare perchè molte cose che la società ha previsto nel business plan non le ha poi fatte. Non vogliono che io ne parli ma io non li ho mai discriminati: ho solo detto che economicamente non sono idonei. È solo un modo per intimidirmi».

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