Coronavirus, il Coro Giovani di Bovalino reinterpreta “E qualcosa c’è” di Gianni Togni
I protagonisti: «È un brano caro agli italiani e troviamo che racchiuda un contenuto profondo e mistico di cui, di questi tempi, c'è veramente bisogno»
In questi giorni in cui l’emergenza Covid-19 ha costretto a casa gli italiani, i componenti del Coro Giovani di Bovalino, impossibilitati a ritrovarsi in Parrocchia per svolgere l’abituale servizio di animazione liturgica, hanno trovato nella musica un modo per sentirsi ancora vicini e uniti.
Cantando ognuno da casa propria, aiutati dalla tecnologia, hanno superato la distanza fisica imposta dalle restrizioni in vigore, reinterpretando in un videoclip la celebre canzone “E qualcosa c’è” di Gianni Togni.
«È un brano caro agli italiani – dicono – e troviamo che racchiuda un contenuto profondo e mistico di cui, di questi tempi, c’è veramente bisogno. Quel qualcosa che c’è dentro ognuno di noi è la speranza, l’arma più potente che abbiamo contro il male invisibile che ci sta minacciando».
Da qui nasce l’idea del videoclip, per la cui produzione si è fatto tesoro di internet, non solo per riunire virtualmente il coro.
Infatti, nell’impossibilità di girarli dal vivo, i contributi video impiegati sono stati selezionati su appositi servizi web riservati ai videomaker. Si è quindi fatto ricorso al potere evocativo del montaggio, fondamento del linguaggio cinematografico, che ha convogliato l’energia di materiali così eterogenei lungo un unico fil rouge.
Dal punto di vista visivo, quindi, il risultato non è il consueto collage di primi piani, tipico dei cori virtuali molto diffusi sui social in questi giorni. Quello del Coro Giovani, invece, è un videoclip musicale a tutti gli effetti, in cui note, parole e immagini si potenziano reciprocamente, riuscendo a emozionare e, talvolta, a commuovere.
Anche l’accompagnamento strumentale è stato completamente arrangiato ed eseguito dal gruppo.
Attraverso la diffusione del videoclip, il Coro Giovani si propone di esortare alla speranza e anche al sostegno sociale, in considerazione dei tempi che stiamo vivendo. «Cantando “non pensare solo a te, altrimenti è tutto inutile” pensavamo al senso di responsabilità che ognuno di noi dovrebbe esercitare rispettando le regole, per non compromettere gli sforzi fatti finora, ma anche all’importanza della solidarietà, soprattutto verso chi è stato più duramente colpito dall’emergenza in atto».
Il Coro Giovani si sta facendo promotore anche di iniziative benefiche per rispondere alla crisi socio-economica causata dalle misure anti-coronavirus.
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