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Coronavirus, l’allarme lanciato da Siclari il 31 gennaio e rimasto inascoltato

Il senatore reggino, in tempi non sospetti, aveva detto: «Utilizziamo le mascherine, rintracciamo chi arriva dalla Cina e sospendiamo tutti i voli».

Era il 31 gennaio 2020, tempi non sospetti. Il coronavirus era in Cina, quando in Parlamento, il senatore forzista Marco Siclari aveva lanciato l’allarme al governo: «Prevediamo la più grave pandemia degli ultimi 100 anni. Utilizziamo le mascherine, rintracciamo chi arriva dalla Cina e sospendiamo tutti i voli».

Per recuperare tempo prezioso, così come in Cina è accaduto in soli 2 mesi, ministro abbiamo le dichiarazioni dell’organizzazione mondiale della sanità che il rischio della diffusione de coronavirus cinese è elevato per la sua aggressività e la facilità con cui si trasmette tra le persone, come un virus influenzale». In quel momento non erano certi i dati sul numero di persone contagiate in Cina, ma spiega il senatore «non sappiamo dove siano finiti i cittadini che hanno lasciato Wuhan e che sono arrivati in Italia nell’ultimo mese, 2400 persone»

Al ministro della Salute, Roberto Speranza, Siclari consigliava di portare nella riunione in Europa (con tutti gli altri ministri della salute) le indicazioni degli scienziati italiani: «i migliori al mondo. con dobbiamo aspettare che i ministri della altre nazioni ci dicano come dobbiamo intervenire. Faccia contattare dall’ambasciata tutti i cinesi che sono arrivati nell’ultimo mese in Italia, facciamo degli esami clinici, non solo la misurazione della temperatura, per vedere se ci sono portatori sani di questo virus». E poi l’appello che, se fosse stato ascoltato, chissà quante morti avrebbe potuto evitare: «Indossiamo le mascherine, sui treni, negli aeroporti, nei centri commerciali, non vergogniamoci. Allarghiamo il corridoio sanitario, faccia fare anche gli esami a chi vuole venire in Italia».

L’allarme lanciato in Parlamento è rimasto inascoltato. Il primo contagio si avrà dopo 22 giorni. La storia dell’Italia cambierà. Il 4 maggio, dopo 90 giorni, si riapre con i consigli dati il 31 gennaio.

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