mercoledì,Maggio 1 2024

Coronavirus, dal 18 maggio le messe coi fedeli. Guanti e mascherine per l’eucarestia

Ingressi contingentati nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone: il parroco individuerà la capienza massima dell'edificio sacro

Coronavirus, dal 18 maggio le messe coi fedeli. Guanti e mascherine per l’eucarestia

Riprenderanno da lunedì 18 maggio le celebrazioni della Sante Messe con i fedeli in massima sicurezza. Ma le modalità per le funzioni sono state stabilite, considerata l’emergenza sanitari ai corso in base ad un protocollo siglato dal governo con la Cei.

Accesso ai luoghi di culto

L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, è contingentato e regolato «da volontari o collaboratori che favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite». Numero massimo che dovrà essere stabilito dal legale rappresentante dell’ente che stabilirà «la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale». Nelle fasi di accesso alla chiesa, la distanza di sicurezza è fissata al almeno 1,5 metri.

Permane il divieto di entrata a coloro che hanno la temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 gradi, così come a coloro che sono stati in contatto con persone positive al coronavirus nei giorni precedenti. La decisione di entrare sarà responsabilità del fedele, in quanto non è obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso. Se «la partecipazione attesa superi il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche».

Distribuzione della comunione

Per la distribuzione della Comunione «il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli». Infine, nel caso in cui il luogo di culto non sia idoneo al rispetto delle indicazioni del protocollo si può valutare la possibilità di celebrazioni all’aperto, «assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria».

Igienizzazione nei luoghi di culto

Secondo il protocollo, i luoghi di culto, comprese le sagrestie, dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si dovrà altresì favorire il ricambio dell’aria. Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, e gli stessi microfoni, dovranno essere accuratamente disinfettati. Continueranno a non essere utilizzate le acquasantiere.

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