venerdì,Aprile 26 2024

Asp di Reggio Calabria, i commissari a Cotticelli: «Dissesto inevitabile»

La replica della triade al generale: «Chiusura dei bilanci impossibile senza risorse con competenze specifiche»

Asp di Reggio Calabria, i commissari a Cotticelli: «Dissesto inevitabile»

«Incomprensibile il diniego di Cotticelli a dichiare il dissesto». Così i commissari dell’Asp di Reggio Calabria hanno risposto al commissario ad acta per la sanità calabrese che qualche giorno fa non aveva accolto la proposta di default avanzata dalla triade.

L’azienda sanitaria reggina, sciolta per infiltrazioni mafiose, versa in gravissime condizioni, sia da un punto di vista contabile-economico finanziario, con un buco di circa 1 miliardo di euro, che dal punto di vista amministrativo e gestionale.

«Più volte, nel tempo – scrivono i commissari – il Collegio sindacale ha evidenziato che mancava la quantificazione del debito pregresso e che sussisteva un disallineamento nello stato patrimoniale del bilancio aziendale tra la contabilità ed i valori inseriti in bilancio. A ciò si aggiunga che non è stata effettuata alcuna unificazione dei sistemi contabili al momento della fusione, in una unica azienda, delle disciolte Asp e che non esiste un sistema ordinario per tale gestione».

«Ciò è noto agli organi regionali, i quali, a tal fine, avevano individuato un pool di professionisti dedicati alla ricognizione del contenzioso e della rilevazione delle assegnazioni, a seguito delle procedure esecutive per la dovuta riconciliazione, anche con la tesoreria. Detta attività non è stata portata a termine, né  laRegione ha riproposto la medesima soluzione ovvero altro tipo di struttura  dedicate».

La mancata approvazione dei bilanci non è un mero inadempimento – proseguono i commissari – ma è l’inevitabile consegueunte dell’impossibilità, da parte dell’ufficio economico-finanziario che, oltre a scontare il problema di una dirigenza a tempo determinato durante le precedenti gestioni aziendali non è stato, in alcun modo, implementato con risorse e con competenze specifiche giuridiche ed economiche, che possano, di fatto, consentire la corretta chiusura dei bilanci».

Per la triade «è tanto prioritario quanto estremamente complesso procedere alla ricognizione del debito pregresso dell’Ente e solo dopo aver esattamente quantificato tale ingente massa debitoria, si potrà procedere all’adozione dei bilanci mancanti, con la necessaria  e dovuta veridicità dei risultati di esercizio come prevede la legge».

La commissione nell’attesa delle decisioni di Cotticelli sulla proposta di dissesto  avanzata ha, comunque, «adottato ogni possibile iniziativa volta a cercare di mettere ordine nel caos finanziario dell’Azienda, nel tentativo di pervenire alla quantificazione ed imputazione del debito pregresso, condizione imprescindibile e propedeutica all’approvazione dei bilanci».

«Il debito pregresso dell’Asp di Reggio Calabria è funzionalmente connesso, in larghissima parte, alla presenza di un rilevantissimo contenzioso, proprio come un tipico rapporto causa-effetto. Peraltro, aldilà dell’aspetto contabile, c’è da effettuare un’attenta analisi del contenzioso creatosi. I provvedimenti giudiziari subiti dall’Asp – concludono i commissari – senza la dovuta attività defensionale in buona parte dei casi, afferiscono in massima parte ad extra budget, non riconoscibili, come da consolidato orientamento normativo e giurisprudenziale».

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