Locri, carenze in ospedale. Meloni: «Per colmarle ci vorrà tempo»
Il vice prefetto di Reggio Calabria: «Richieste di pensionamento non previste. Il nostro sforzo non sarà nè facile nè rapido»
Ci vorrà ancora del tempo affinchè gran parte delle carenze di cui soffre l’ospedale di Locri siano colmate. La proroga semestrale del commissariamento dell’Asp di Reggio Calabria non consente ampi margini di manovra per l’immediato futuro sebbene, come sostiene il viceprefetto e componente della triade Giovanni Meloni, qualcosa sia stato fatto.
«Stiamo lavorando molto per implementare l’ospedale – spiega il vice prefetto – e renderlo più adeguato alle esigenze sanitarie del territorio della Locride, che merita uno sforzo da parte nostra. Ammetto che non è uno sforzo facile né rapido, ma lo facciamo volentieri e ci impegneremo fino all’ultimo per dare a questa struttura la dignità che merita».
Alla base della cronica carenza di personale nella struttura di contrada Verga secondo il commissario Meloni ci sarebbero i pensionamenti a pioggia, che nessuno aveva messo in preventivo. «Stanno arrivando in successione richieste di pensionamenti. Erano stati programmati? Forse no – si chiede Meloni – ma ce li siamo trovati, e ciò ha provocato un venir meno di figure professionali».
In queste condizioni garantire l’ordinario sembra impresa ardua, ma Meloni ostenta un cauto ottimismo e fissa l’obiettivo. «Per ordinarietà intendiamo ciò che prevede la legge – rimarca – Gli ordinamenti sanitari prevedono la presenza di determinate figure, di determinati reparti e di determinate dotazioni. Dobbiamo puntare ad avere ciò in maniera stabile e non precaria».