sabato,Maggio 18 2024

Mancano medici, l’Asp rimodula i punti di primo intervento: Scilla, Oppido e Palmi chiusi di notte

Per scongiurare la chiusura del Pronto soccorso di Gioia Tauro e dando seguito a quanto indicato nel Dca 64 già dal 2016, i tre punti saranno attivi solo h12

Mancano medici, l’Asp rimodula i punti di primo intervento: Scilla, Oppido e Palmi chiusi di notte

L’Asp di Reggio Calabria rimodula i punti di primo intervento per riorganizzare la rete territoriale dell’emergenza urgenza in base a quanto riportato, già dal 2016, nel Dca 64. Gli interventi posti in atto prevedono la rimodulazione dei punti di primo intervento di Scilla, Palmi e Oppido. In particolare, è prevista là disattivazione dei punti nelle ore notturne. Quindi, i punti saranno attivi h12 e non più h24. Quella che appare una decisione drastica è, invece, finalizzata ad ottimizzare al meglio le poche risorse presenti nel territorio e limitare disservizi.

Carenza medici

Questa rimodulazione è frutto di un confronto in Prefettura con i sondaci delle aree interessate resosi necessario dopo la chiusura e successiva riapertura del pronto soccorso di Gioia Tauro. La grave carenza di medici ha richiesto un intervento che garantisse un’adeguata copertura del territorio. Ma a guardare i dati relativi agli ingressi notturni che in media segnano dalle 20 alle 8 a Scilla 2 ingressi come Palmi e uno a Oppido in media, non si dovrebbero registrare particolari disagi considerando che rimarranno intatti la postazione di emergenza territoriale e la guardia medica.

Reazioni da Palmi

Il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, in base a quanto scritto sui social, ha compreso le motivazioni che hanno portato a tale decisione. «Come anticipato lo scorso mercoledì a seguito della riunione tenutasi in Prefettura, in questi giorni insieme ai colleghi sindaci della Piana siamo al lavoro per scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro. Data la drammatica carenza di personale, al fine di ottenere questo risultato sarà richiesto un temporaneo sacrificio per reperire le forze necessarie al funzionamento del vicino pronto soccorso. Per tale ragione si è stati costretti ad adottare la difficile decisione di ridurre l’orario di apertura di alcuni punti di primo intervento, tra cui quello di Palmi, che sarà aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, rimanendo chiuso in orario notturno.

Un provvedimento che certo non fa piacere, ma da ritenere indispensabile per evitare la chiusura di un presidio di quella importanza, una chiusura che non possiamo assolutamente permetterci atteso che quello di Gioia Tauro è l’unico pronto soccorso presente in zona. Il P.P.I. di Palmi registra mediamente un ingresso a notte ed è limitato nelle terapie cui poter sottoporre i pazienti, numeri ben minori rispetto a quelle di un Pronto Soccorso, che può invece intervenire in modo differente sul paziente in accesso. Meglio dunque avere un P.S. pienamente efficiente che non un P.P.I., in cui le possibilità di intervento sono comunque poche e i cui esigui numeri di accesso attuali, per la burocrazia, difficilmente giustificherebbero il suo mantenimento in attività e avrebbero dovuto comportare a priori una possibile chiusura. Senza un Pronto Soccorso, come purtroppo già accaduto in passato, si rischierebbe di perdere vite umane per non poter prestare il servizio dovuto.

Si tratta comunque di un sacrificio temporaneo, richiesto a tutti, cui dobbiamo far fronte con senso di responsabilità, abbandonando i campanilismi e lavorando insieme per gli interessi e il diritto alla salute di tutti i cittadini della Piana. Finché saremo costretti a scelte di questo tipo, di fatto una guerra tra poveri, non potremo mai avere una sanità degna di questo nome. Confidiamo nel neo eletto presidente Occhiuto, nominato commissario per la sanità in Calabria, affinché non solo venga ristabilita al più presto la piena operatività del P.P.I., ma si proceda invece a un suo potenziamento».

Da Scilla e Oppido

E mentre rimane in silenzio il sindaco di Scilla Pasqualino Ciccone, meno comprensivo il sindacodi Oppido Mamertina Bruno Barillaro che, ribadendo la disposizione dell’Asp che prevede la «“provvisoria” chiusura, durante l’orario notturno, dei Punti di Primo Intervento ricadenti nel versante tirrenico della Provincia di Reggio Calabria, tra cui quello di Oppido, che quindi, rimarrà aperto dalle ore 08.00 alle ore 20.00; ciò al fine di reperire personale (medico e paramedico) e garantire il funzionamento del Pronto Soccorso di Gioia Tauro. Questa spiacevole decisione era stata paventata mercoledì scorso durante una riunione svoltasi in Prefettura e in quella occasione ho manifestato le ragioni della mia ferma contrarietà.

E’ necessario scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, ma non è accettabile l’ennesima mortificazione dei cittadini che vivono nelle zone interne e più disagiate, oltretutto, senza garantire una valida risposta alle esigenze sanitarie di tutti i cittadini della Piana. Mi rendo conto delle difficoltà che sta affrontando il nuovo Commissario dell’ASP di Reggio Calabria, al quale non si può attribuire alcuna responsabilità, avendo ereditato una situazione a dir poco vergognosa, figlia di decenni di sperperi, ignobili congiure campanilistiche e sfociata ormai in una vera e propria guerra tra poveri. Invito vivamente tutti i colleghi sindaci ad assumere una posizione ferma e partecipata affinché vi sia un cambio di rotta ormai resosi improcrastinabile, necessario e vitale: bisogna finalmente guardare alla Piana di Gioia Tauro come un’unica grande città.

Il piccolo Ospedale di Polistena non è sufficiente a gestire le esigenze sanitarie, anche e soprattutto in termini di emergenza-urgenza, di 180.000 mila abitanti, popolazione che quantomeno raddoppia durante il periodo estivo. I punti di primo intervento dovevano essere potenziati e messi realmente nella condizione di funzionare garantendo così una decongestione del Pronto Soccorso di Polistena che attualmente è al collasso.La logica di depotenziare, poco alla volta, le risorse umane e strumentali di servizi efficienti per poi chiuderli adducendo la loro scarsa produttività non può più essere accetta.Chiederò a breve un incontro con il Presidente Occhiuto per meglio evidenziare la pietosa situazione in cui versa la sanità nella Piana in generale e nella fascia preaspromontana in particolare e sono certo che il mio accorato appello al buon senso non sarà sottaciuto».

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