venerdì,Aprile 26 2024

Sanità, Scaffidi: «Da settembre piano per ridurre liste d’attesa al Gom»

Il commissario dell'ospedale reggino conferma: «Abbiamo tac di oltre 15 anni quando per legge andrebbero cambiate ogni 5»

Sanità, Scaffidi: «Da settembre piano per ridurre liste d’attesa al Gom»

«Il personale ha gestito con grande sacrificio l’ondata estiva, pur con organico ridotto ulteriormente dalle ferie. Siamo riusciti a dare risposte alla domanda ma il problema personale non è un problema del Gom o di Reggio, è un problema paese diffuso a tutti i livelli solo che in sanità è più evidente perché si parla della vita o morte delle persone».

I mesi incandescenti, sotto il profilo della gestione delle emergenze ospedaliere, nel territorio Reggino sono passati e, come confermato dal commissario del Grande Ospedale Metropolitano Gianluigi Scaffidi, si è data una risposta, pur con attese e disagi, nonostante il personale risicato e ormai stremato. Ma adesso a preoccupare è il settore dell’emergenza urgenza.

Pronto soccorso intasato

«Abbiamo il solito intasamento al pronto soccorso perché evidentemente bisogna razionalizzare e ottimizzare i codici bianchi e verdi. Non è più accettabile che oltre il 75% di prestazioni siano di questo tipo. Mi chiedo dove sia il filtro al posto soccorso». Ma se ad allarmare è la gestione del pronto soccorso, dove appaiono urgenti una scrematura e un aiuto da parte della medicina del territorio, l’altro punto dolente è legato alle liste d’attesa che, tra carenza di medici e macchinari vetusti, sono ancora il fulcro dei disagi.

Liste d’attesa

«Le liste d’attesa sono al centro dell’attenzione – ha confermato Scaffidi – per questo dai primi di settembre abbiamo concordato un piano d’intervento insieme agli anestesisti che le ridurrà di molto, soprattutto quelle chirurgiche che sono quelle più importanti e che creano migrazioni. Poi esiste una lista d’attesa importante in ambito di accertamenti strumentali, legata anche qui alla carenza dei medici ma, soprattutto, alla vetustà delle tecnologie che sono ormai obsolete. Occorrerebbe un rimpiazzo totale, cosa che la Regione sta facendo ma ci vuole tempo. Ci ha chiesto di fare una ricognizione che porterà a un aggiornamento per ottenere i fondi specifici che rientrano nel Pnrr. Va considerato che abbiamo Tac che hanno oltre 15 anni quando per legge andrebbero cambiate ogni 5 anni».

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