Coronavirus a Reggio Calabria, per l’ordine dei medici è emergenza: «Servono posti in terapia intensiva»
L'allarme è chiaro: i soggetti affetti da patologie, ovviamente diverse dal Covid19, già occupano quasi totalmente i posti disponibili e urge assumere medici e infermieri
«Come ormai quasi tutti sanno, vista l’ampia eco giustamente riservata dai media all’argomento, i pazienti affetti da Covid 19 possono essere inquadrati in tre categorie: una parte, superiore al 50%, che è asintomatica o con sintomi molto lievi che non necessitano di ospedalizzazione, un’altra parte che richiede il ricovero in reparti di malattie infettive in apposite aree sottoposte ad isolamento, ed un 10% che necessita del ricovero in terapia intensiva con posti isolati con sistema di areazione a pressione negativa per evitare flussi al di fuori della stanza e, quindi, scongiurare il rischio di diffusione del virus».
Inizia così la nota diffusa dall’ordine dei medici di Reggio Calabria che conferma quanti in molti già temevano o sapevano: l‘ospedale di Reggio Calabria non ha posti sufficienti in terapia intensiva.
«Anche la Calabria, si sta preparando ad affrontare eventuali criticità con un piano di emergenza per il Covid19 che coinvolge tutta la rete ospedaliera regionale, con particolare attenzione ai centri HUB come il Grande Ospedale Metropolitano. Sulla questione, per quanto si registri la sensibilità e l’attenzione, tanto del Commissario per il Piano di Rientro quanto del Dipartimento Tutela della Salute, in ipotesi di un incremento rapido di casi, anche nella nostra provincia, riteniamo dover richiamare l’attenzione sulla necessità di prevedere, nel più breve tempo possibile, un ampliamento dei posti di terapia intensiva idonei ad accogliere eventuali pazienti da coronavirus provenienti dall’intero bacino provinciale. Purtroppo l’andamento dell’epidemia non ci può far escludere tale eventualità e, ad oggi, i posti di terapia intensiva disponibili al GOM e negli spoke ad esso collegati, sono occupati mediamente oltre il 90%.
In altre parole, i soggetti affetti da patologie, ovviamente diverse dal Covid19, già occupano quasi totalmente i posti disponibili. E’ proprio per questo motivo che, pur in presenza del Piano di azione già predisposto, riteniamo sia necessario uno sforzo ulteriore per evitare che, in caso di contagi nell’ambito del nostro territorio, il nostro Hub si trovi in una situazione di affannosa difficoltà. La terapia intensiva, al momento, ha un solo posto di isolamento, peraltro non attrezzato con la pressione negativa.
Pertanto, l’Ordine dei Medici invita i vertici aziendali, a trovare ed attuare tutte le soluzioni possibili, in tempi piuttosto ristretti, e che potrebbero rispondere anche ad esigenze non solo emergenziali ma rappresentare un investimento per il futuro della sanità reggina consentendo di rispondere alle istanze di una popolazione che, com’è noto, paga dazio, da tempo, alle conseguenze dello stringente Piano di Rientro. L’entità dell’emergenza sanitaria, determinata dai numeri e dai ristrettissimi tempi di contagio, impone soluzioni di contenimento drastiche, che mettono al centro la creazione di ulteriori posti di terapia intensiva in locali adatti all’isolamento con ventilazione a pressione negativa.
Tra queste soluzioni, come emerge da un confronto con diversi colleghi ospedalieri, ci potrebbe essere quella di spostare il reparto di Onco-ematologia presso il presidio “Morelli”, come già da tempo previsto, ed utilizzarlo, con l’adeguamento del caso, per eventuali pazienti che dovessero essere contagiati dal virus, dedicando i locali, in atto in uso al Centro Trapianti Midollo osseo, alla terapia intensiva, in quanto già adibibili ad isolamento; tale spostamento sarebbe attuabile in tempi stretti per la disponibilità nel Presidio Morelli di locali già destinati a questo utilizzo. Soluzioni alternative potrebbero riguardare la conversione di locali adiacenti alla Terapia Intensiva, in atto in uso ad altri reparti, per ampliare lo stesso Reparto in maniera definitiva. Necessaria, in maniera inequivocabile, continua ad essere anche l’immediata assunzione di personale sanitario, medico infermieristico.
Va ribadito, in conclusione, anche per evitare inutili allarmismi, che il coronavirus rappresenta un’emergenza sanitaria per la velocità di diffusione e per la vastità dei numeri ma se vengono messe in campo tutte le procedure predisposte potrebbe rimanere soltanto l’ennesima sfida – vinta – da un sistema sanitario fra i più solidi del pianeta. Tuttavia, questa esperienza deve anche servire da monito sul fatto che un sistema sanitario non può essere “spremuto” ed utilizzato al 100% nella normalità, come troppo spesso sta accadendo, ma deve possedere un margine per poter affrontare situazioni emergenziali come quella attuale.
In ottica preventiva, dunque, invitiamo chi di competenza ad adottare, con solerzia, i provvedimenti necessari all’ampliamento dei posti di terapia intensiva sul territorio provinciale, ed in particolare presso il centro HUB rappresentato dal GOM, valutando eventualmente le proposte di cui sopra, a garanzia e tutela della salute della popolazione reggina. L’Ordine dei Medici ribadisce che le azioni di ogni singolo cittadino, degli amministratori e degli operatori sanitari, in questo momento possono condizionare l’evoluzione del contagio, invitando la popolazione alla esaltazione di una coscienza collettiva».