venerdì,Maggio 3 2024

Coronavirus, Italia Viva: «Dignità per i nostri lavoratori e la nostra terra»

Il coordinamento reggino del partito fondato da Matteo Renzi: «Ricostruire la città attraverso un confronto intelligente e costruttivo»

Coronavirus, Italia Viva: «Dignità per i nostri lavoratori e la nostra terra»

«In questo clima surreale agli italiani è stato chiesto il “sacrificio” di stare a casa, ma ci sono persone che, con la paura negli occhi e la speranza nel cuore, giornalmente lavorano a discapito della loro stessa vita. In una terra meravigliosa quale la Calabria, e ancor di più la tanto amata Reggio di Calabria, dove l’emergenza è sempre all’ordine del giorno, oggi, con forza, dobbiamo essere uniti e trasformare la rabbia in amore, provando a costruire nuovamente la nostra città con un confronto intelligente e risolutivo». Ad affermarlo in una nota i coordinatori reggini di Italia Viva Mara Cristina Arfuso e Antonino Nucera.

«Tutti i reggini hanno un orgoglio innato che ha consentito loro nel tempo di contraddistinguersi per l’attaccamento che nutrono per la loro terra, per  il loro amato mare e perché posseggono  la gioia nel cuore , il calore dell’accoglienza, la generosità: cittadini sempre allegri e pronti a far festa.  Oggi, però, non è ancora il tempo di festeggiare, è il momento di riflettere e rivolgere il  pensiero a chi sta combattendo in prima linea».  

«Gli italiani tutti, nessuno escluso, sono grati, solidali e vicini a tutto il personale medico-sanitario che, instancabilmente, continua a combattere per superare l’emergenza da Covid-19, ma ci sono tante categorie di lavoratori che, integerrimi, eseguono il loro lavoro, pur non essendo dotati di dispositivi individuali di protezione».

«A loro è rivolto il nostro pensiero, perché il singolo non sempre è ascoltato, ma tutti insieme si può  e si vuole far sentire la voce di chi lavora in condizioni estreme e, seppur testa alta e schiena china, continua a farlo. La nostra amata Reggio di  Calabria, purtroppo, non gode di un’ottima sanità ed oggi più che mai occorre riflettere ed attivarsi per porre degli interrogativi la cui soluzione deve essere prontamente attivata».

«Nel tempo i reggini, sono  stati lasciati al loro  destino, perché, anche a livello nazionale ,per il Sud sono state poche le disposizioni di aiuto, scarsa la solidarietà, inesistenti le azioni pratiche; ebbene, Reggio è una città d’Italia, non fa parte della terra di nessuno, vi sono  cittadini che lottano ogni giorno con la difficoltà di reperire risorse, di affrancarsi da realtà fatte di pochezza, senza chiedere o volere commiserazioni, ma ciò di cui legalmente avrebbero diritto».

«Sicuramente – proseguono i renziani reggini – in un clima come questo tutti dovrebbero pensare a coloro che si prodigano per aiutare, assistere e donare un sorriso di speranza: tutti gli operatori sanitari. Il loro lavoro è fondamentale, ma ecco che tanti dubbi nascono spontaneamente, forse che  gli infermieri del GOM di Reggio Calabria sono tutti dotati di adeguati dispositivi individuali di protezione? E ciò in ogni reparto e non solo per chi opera nell’Unità Operativa del CoVID-19? Tutti coloro che operano all’interno del GOM di Reggio Calabria sono persone che hanno famiglia, bimbi piccoli, genitori anziani, tutti sono a rischio. Affianco a loro ci sono altre categorie di lavoratori necessariamente utili, senza cui si rischierebbe una ulteriore crisi igienico-sanitaria».

«Si sta nominando la categoria degli operatori ecologici. Non è questo il momento delle divergenze e del credo politico, non ora, oggi si deve pensare alla vera emergenza e rivolgere qualsiasi sforzo atto a tutelare i diritti dei lavoratori che continuano a fare il proprio dovere, pur se le condizioni avrebbero suggerito di non farlo. Instancabilmente, gli operatori AVR, si adoperano giorno e notte per provare a garantire la raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade e per rendere pulita la città, ma spesso si scontrano con una realtà che non consente loro di garantire il servizio».

«Proprio con l’emergenza Covid-19, per i dipendenti dell’AVR della città di Reggio Calabria si era posto, tra l’altro, un ulteriore problema: il datore di lavoro non aveva inizialmente fornito le attrezzature atte a svolgere l’attività lavorativa in sicurezza per la salute loro e, di conseguenza, di tutti i cittadini. Quando i cittadini trovano i mastelli pieni, non devono pensare a lamentarsi, ma devono provare ad interrogarsi del perché il servizio è stato inefficiente, ebbene, ecco la risposta. I lavoratori dell’AVR non hanno ricevuto gli stipendi, i mezzi sono vetusti e giornalmente si scontrano con una triste realtà.

Secondo Italia Viva «Il nostro pensiero deve essere rivolto, altresì, a tutti i titolari di partita Iva che in questo momento si sentono soli ed abbandonati al loro destino, costretti a chiudere i negozi a tutela di tutti e a casa con la paura di non riuscire a garantire un pezzo di pane ai propri figli. Chiediamo, perciò, a tutti quando sarà il momento, di riabbracciarli con un sorriso che scalda il cuore  e che sia di aiuto pratico: di tornare a frequentare i negozi, fare acquisti, far muovere in qualche maniera ed in qualche misura l’economia della città, perché loro, come tutti,stanno lottando per un sorriso».

«Niente accuse, niente divergenze, niente polemiche, non è il momento, ma bisogna attivarsi e riflettere, poiché urge dare voce a chi non ce l’ha, per troppo tempo quella voce è rimasta   inascoltata. La bandiera italiana è una sola: il Tricolore, vale anche per la città di Reggio, anche i reggini cantano l’inno d’Italia con la mano sul cuore: la mano della fiducia, della speranza, dei sogni sempre meno realizzati».

Per i renziani «Non è questo il momento di trovare il colpevole, ma è il momento in cui tutti i reggini possono aiutare chi da anni protesta, solo ed inascoltato nelle piazze, di far sentire la sua voce, siamo Italiani, meridionali e Reggini, a noi nessuno può togliere il sole, il mare, le montagne e men che meno la dignità. Si richiede, dunque, un intervento urgente e fattivo da parte degli organi competenti che non possono e non devono voltarsi da un’altra parte: Reggio è qua, è questa, e desidera solo un trattamento corretto ed equiparato, uguale per tutti».

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