lunedì,Maggio 6 2024

Coronavirus, per le ricette non serve più la prescrizione del medico

L'ordinanza firmata dal commissario per l'emergenza Covid Angelo Borrelli. E dall'Emilia novità sui ventilatori polmonari

Coronavirus, per le ricette non serve più la prescrizione del medico

«Ho firmato un’ordinanza di Protezione Civile che consente la dematerializzazione delle ricette mediche, con l’attribuzione di un codice per cui i cittadini non dovranno più recarsi dai medici di base per la prescrizione dei farmaci. Avranno un codice che indicheranno in farmacia per ritirare i farmaci». A renderlo noto è Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus.

Nel dettaglio l’ordinanza consente ai cittadini di ottenere dal proprio medico anche con un sms o un whatsapp o al telefono il «Numero di ricetta elettronica» senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo. Oppure potranno ottenere il la ricetta medica dematerializzata sulla propria mail.

Nella stessa ordinanza vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per farmacie e Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti.

Intanto dall’Emilia Romagna arrivato buone notizie sul funzionamento dei ventilatori polmonari per le terapie intensive. Come spiega il commissario ad acta per l’emergenza Covid-19 in Emilia Romagna Sergio Venturi «Abbiamo scoperto come collegare un respiratore a più circuiti. L’intuizione – spiega Venturi – si deve al professor Ranieri, direttore del reparto di Rianimazione e Anestesia a Bologna che, con alcuni colleghi, di fronte all’emergenza, in particolare a Bergamo, ha provato a collegare un respiratore a due circuiti».

«Questo – spiega – ha portato un’impresa di Mirandola a costruire in 72 ore un prototipo, già testato all’Ospedale Sant’Orsola: funziona e nei prossimi giorni useremo quelli necessari perché saremo in grado, a breve, di ordinarli. Le prime forniture – approfondisce l’ex assessore alla Sanità – arriveranno a Piacenza e Parma. E’ una notizia che ci riempie di orgoglio: noi italiani, quando siamo in difficoltà riusciamo a tirare il fuori il meglio. Sarà anche un regalo per le altre regioni e per gli altri Paesi, quelli più fortunati che stanno avendo più tempo per organizzarsi».

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