sabato,Aprile 27 2024

Coronavirus, l’annuncio di Conte: «Non sarà un “liberi tutti”»

Il premier comunica l'avvio della fase 2 dal 4 maggio: «Si riparte gradualmente mantenendo le distanze»

Coronavirus, l’annuncio di Conte: «Non sarà un “liberi tutti”»

«Sarà un graduale ritorno verso una normalità ancora lontana». Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha annunciato l’avvio della fase 2 dell’emergenza Coronavirus fissata per il prossimo 4 maggio.

«Grazie ai sacrifici stiamo riuscendo a contenere la diffusione della pandemia – ha detto – Avete manifestato tutti forza e senso di responsabilità. Adesso inizia la fase di convivenza con il virus, e dobbiamo essere consapevoli che la curva potrà risalire».

Per Conte «Sarà importante mantenere le distanze di sicurezza. Vogliamo tutti che il paese riparta, ma l’unico modo di convivere è la distanza sociale. Anche nei prossimi mesi ci aspetta una sfida complessa. Dipende da noi. Il Governo farà la sua parte, serve una stagione intensa di riforme».

Il Presidente del Consiglio ha fornito i dettagli delle nuove riaperture. «Per due settimane, dal 4 maggio, avremo una conferma delle misure del distanziamento sociale, all’interno delle regioni, anche la possibilità di spostamenti per far visita ai congiunti fatte con divieto di assembramento».

Rimangono i divieti di assembramenti in locali pubblici e privati. Consentito l’accesso a parchi e giardini pubblici, con misure per contingentare gli ingressi. Sarà consentito praticare attività sportiva rispettando la distanza di almeno 2 metri se si è in coppia. Le sessioni di allenamento di atleti professionisti e non professionisti individuali e a porte chiuse.

Alle cerimonie funebri sarà consentita la partecipazione di congiunti fino a un massimo di 15 persone rispettando le misure di distanziamento sociale. Per bar e ristoranti sarà consentita attività di ristorazione con asporto. A riaprire sarà il settore delle costruzioni e del commercio all’ingrosso funzionale alla manifattura. Mentre le scuole resteranno chiuse ragionevolmente fino alla fine dell’anno scolastico. «Il rischio è altissimo» ha spiegato il premier.

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