sabato,Aprile 27 2024

Coronavirus, Calabrese scrive al Viminale: «No alla scarcerazione dei boss»

Il sindaco di Locri e presidente della commissione regionale Anci per la sicurezza: «Una grave offesa per la memoria delle tante vittime innocenti delle mafie»

Coronavirus, Calabrese scrive al Viminale: «No alla scarcerazione dei boss»

Con una lettera inviata al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, presidente Commissione Sicurezza e Legalità Anci Calabria, ha lanciato l’allarme sulla eventuale scarcerazione di condannati per ‘ndrangheta a causa dell’emergenza sanitaria.

«Abbiamo purtroppo appreso l’imminente scarcerazione di molti esponenti della ‘ndrangheta obbligati fino ad oggi al regime di 41 bis – si legge nella missiva – Sembrerebbe che alcuni di questi soggetti abbiano gia, “silenziosamente“, fatto ritorno nella propria “confortevole” abitazione».

«I calabresi onesti sono sconcertati e molto preoccupati per la scarcerazione di pericolosi esponenti della ‘ndrangheta in Calabria e in particolari territori come la Locride. Tutti gli importanti ed evidenti risultati ottenuti con impegno e sacrificio negli anni dalle Forze dell’ordine e dalla Magistratura, che hanno creato un clima di speranza e fiducia tra i cittadini, rischiano oggi di essere vanificati da queste assurde e incomprensibili scarcerazioni di pericolosi e sanguinari esponenti della ‘ndrangheta fino ad oggi confinati al 41 bis».

Tutto ciò, per Calabrese «E’ grave, pericoloso ed irresponsabile. Chi ha vissuto quegli anni bruttissimi e bui, che hanno visto morire gente innocente e cadere per mano assassina padri e madri di famiglia, teme oggi che si possa purtroppo tornare indietro, e non c’è solo sconforto ma tanta paura».

«Le scarcerazioni di pericolosi criminali rappresentano una grave offesa nei confronti della memoria delle tante vittime innocenti delle mafie e dei loro familiari costretti a subire oggi questa vergognosa mortificazione». Per questo il sindaco di Locri «richiede un immediato e risolutivo intervento anche al fine di prevenire nuove e pericolose situazioni sul territorio calabrese».

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