martedì,Maggio 7 2024

Reggio, la vara della Madonna della Consolazione torna all’Eremo – FOTO e VIDEO

Nel pomeriggio la processione verso le alture della città. La Sacra effigie rimarrà custodita fino a settembre

Reggio, la vara della Madonna della Consolazione torna all’Eremo – FOTO e VIDEO

Dopo lo stop della pandemia, e il rinvio di una settimana per avverse condizioni meteo, oggi la processione di ritorno dal Duomo all’Eremo della Vara della Madonna della Consolazione, avvocata del popolo reggino.

Il popolo reggino in preghiera

L’abbraccio del popolo devoto ha avvolto la Vara fin dai primi passi mossi dopo l’uscita dalla Cattedrale del Duomo di Reggio Calabria.

Il corteo si è snodato lungo il corso Garibaldi. Autorità religiose e civili e un fiume di fedeli hanno accompagnano la Sacra Effigie, sostenuta dai portatori, lungo tutto il tragitto nel cuore della Città e fino alle alture dell’Eremo.

Lì la leggenda vuole che il Quadro sia stato rinvenuto secoli fa e sia da allora custodito. Sosterà nella basilica dell’Eremo, infatti, fino al prossimo settembre, quando il secondo sabato del mese, tornerà a valle ma solo fino alla festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio.  

La discesa verso il Duomo

Lo scorso 10 settembre, la sacra Effigie era stata trasportata fino al Duomo. In quell’occasione era stata consegnata, come da tradizione, ai padri cappuccini all’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova perché fosse custodita nella Cattedrale del Duomo.

Ciò fino alla prima domenica dopo la festa della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, giorno in cui il quadro sarebbe tornato all’Eremo e quest’anno ricadente domenica 27 novembre. L’allerta meteo ha reso necessario il rinvio a questa domenica tiepida e soleggiata e già la seconda dell’Avvento.

La leggenda e la devozione

Si tramanda di un ritrovamento prodigioso del quadro da parte dei contadini nelle pieghe della terra, sulle alture della Città di Reggio. Si narra che da allora il quadro sia stato sollevato e trasportato da pescatori, in più occasioni, nel Duomo della città. Ogni volta, tuttavia, poi riappariva lì dove era stato rinvenuto.

Una leggenda secolare che si intreccia con la devozione profonda che anche oggi il popolo reggino ha testimoniato.

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