mercoledì,Maggio 15 2024

Ponte sullo Stretto, Cristallo dice no «parlo da calabrese. Salvini mai stato coerente»

La mega opera è stata descritta come un «feticcio» dal Pd che a Villa San Giovanni ha chiamato a raccolta anche gli esponenti regionali per opporsi al «progetto scellerato»

Ponte sullo Stretto, Cristallo dice no «parlo da calabrese. Salvini mai stato coerente»

È un no secco al ponte sullo Stresso quello motivato dall’esponente nazionale del Pd Jasmine Cristallo. Lo ha detto a gran voce a Villa San Giovanni dove militanti del partito e contrari all’opera si sono riuniti per dettare una politica netta e contrario a un’infrastruttura che «danneggerebbe solo il territorio».

Un No nazionale

Il segretario del Pd villese Vincenzo Musolino ha esposto chiaramente come il partito intende giocarsi questa partita e ha trovato nella Cristallo un’alleata pronta a fare battaglia. «Io il no lo dico prima da calabrese e poi da esponente politica – ha chiarito la Cristallo – a differenza di chi inneggia al ponte io conosco questo territorio e so quali sono le reali necessità. Questa è una regione che va a due velocità, che ha collegamenti stradali ad ostacoli. Basti pensare a quante peripezie e ore ci vogliano per arrivare da Catanzaro a Reggio. Non può essere più una questione di principio. La Calabria ha ben altre emergenze basti pensare al disastro sanitario. Senza trascurare l’impatto ambientale fondamentale considerando che il ponte andrebbe ad oscurare questo panorama meraviglioso».

È un inno alla Calabria quello della Cristallo una sorta di dichiarazione d’intenti perché, considerando la congiuntura che vede un si condiviso sia a livello regionale quanto nazionale la battaglia dei No ponte sarà ancora più ardua rispetto al passato. E l’esponente dem ne è consapevole ma pur rimanendo con i piedi per terra conferma che «le battaglie vanno comunque combattute e noi non ci tireremo indietro».

E sulla volontà ferrea del ministro Salvini di portare a compimento l’opera la Cristallo non ha dubbi: «Salvini non è mai stato coerente. Non lo è neanche adesso che vuole intestarsi a tutti i costi un’opera che lui stesso ha bocciato in passato. Sarebbe l’ennesimo disastro per il sud e per questa terra. Ci opporremo per contrastare quel disegno secessionista che, unitamente all’autonomia differenziata rappresenterebbe la fine per questa terra».

Ha trovato il circolo cittadino pronto ad avviare una battaglia contro quello che, il segretario Musolino ha definito un «feticcio della destra».
Ad intervenire è stata anche il sindaco di Villa San Giovanni Giusy Caminiti che ha ribadito la posizione di della città. Una posizione che domani porterà a Roma dove in commissione confermerà che «Villa dovrà essere la città che guarda al ponte. Non hanno condiviso con noi la parte preliminare ma adesso devono progettare con noi per poter ridisegnare il volto del territorio».

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