Caos mense scolastiche, Roschetti torna sui suoi passi: «Nessun pericolo per i bambini»

Controllo atti amministrativi relativi alle mense scolastiche con l’audizione della dirigente Girolama Daniela Roschetti che avrebbe dovuto essere presente a palazzo S. Giorgio con la relativa documentazione. Questo l’oggetto della commissione Controllo e Garanzia, voluta dal presidente Massimo Ripepi per fare luce sula situazione delle mense cittadine dopo le segnalazioni relative al servizio, arrivate nei mesi passati.

La dirigente però non arriva di persona. Il presidente Ripepi la incalza sottolineando, da un lato«Il suo ufficio è stato perfetto nel fornire la documentazione per visionare, ma lei oggi avrebbe dovuto essere qui. Farò un reclamo al segretario generale».

«Avevo altri impegni lavorativi e mi risultava difficile venire di persona mi risultava difficile, ma non è assolutamente mia intenzione sottrarmi al confronto».

Il confronto quindi, come lo scorso giovedì, avviene online, e riguarda il perchè della mancata sospensione del servizio con la Scamar, considerate le segnalazioni e il funzionamento della commissione mensa di cui Ripepi lamenta l’acquisizione dei « pareri solo in modo informale».

Roschetti: «Nessun pericolo per la salute dei bimbi»

Nella scorsa seduta la dirigente torna punto per punto sui temi trattati, cercando di sedare gli animi dopo il polverone sollevato dalle ultime dichiarazioni, per le quali, per sua ammissione, spiega «Anche delle amiche mi hanno chiamata per chiedermi cosa succede».

E allora spiega che «Con la relazione particolareggiata ho creato involontariamente allarmismo. Non c’è nessuna preoccupazione, a mio avviso, per ciò che risulta agli atti, nessun rischio concreto per la salute dei bambini. Lo dimostra il fatto che l’anno scolastico è finito e per i bambini non c’è stato nessun problema. Non ci sono stati casi talmente allarmanti da spingerci a bloccare il servizio».

Roschetti: «Segnalazioni irrisorie rispetto al numero dei pasti»

Le altre dichiarazioni riguardano i controlli. «I pasti – afferma – vengono sottoposti a grande controllo prima di essere somministrati, vengono visionati da dispensatrici della ditta che fanno verifiche sul posto, poi ci sono i docenti che mangiano lo stesso cibo degli alunni, e i referenti dei plessi che sono componenti della commissione mensa che vigilano. Il servizio è estremamente monitorato con sinergia e attenzione massima, tra Comune e chi opera sul posto».

Roschetti ribadisce che «Non ci sono segnalazioni di serie a e di serie b, il livello di attenzione è massimo. Vogliamo che il cibo porti gioia e soddisfazione a bambini, insegnati e utenti. Vorremo che fosse eccellente».

Per quanto riguarda specificatamente l’oggetto della domanda: «Nella valutazione discrezionale di non sospendere il servizio ha inciso il fatto che non ci fosse una seconda azienda, ma è solo un elemento di una valutazione complessiva che tiene conto di altri elementi: intanto l’incidenza delle segnalazioni minima rispetto a un servizio corposo che corrisponde 60 plessi e che ha prodotto 150mila pasti, 1000 o 1100 pasti al giorno». Considerazione ripresa dal consigliere Giuseppe Sera che calcola, da buon ingegnere, che la percentuale delle segnalazioni è dello 0,0013%, «incidenza strascurabilissima – per il consigliere . rispetto alla totalità dei pasti, un margine di incidente o di errore che può capitare».

Ancora sul rapporto con Scamar, Roschetti aggiunge: «La ditta si è sempre mostrata aperta al confronto, e noi abbiamo tenuto conto del rapporto consolidato, senza arrivare a situazioni drastiche perchè non c’era un concreto rischio per i bambini. La scelta è stata fatta in una logica di miglioramento». E in questa seconda audizione, nell’ottica di miglioramento, la dirigente inquadra anche le sanzioni fatte rispetto all’impresa: «I provvedimenti – chiosa – volevano stimolare una maggiore attenzione per il servizio, per non buttare tutto nel cestino ma valorizzare quello che c’era. Abbiamo cercato di migliorare nei plessi dove c’erano le difficoltà. Vengono anche fatti controlli a campione sulle derrate alimentari. Ci sono anche i questionari di gradimento».

La commissione tornerà a riunirsi sul tema, documenti alla mano, la prossima settimana. Nel frattempo però, oltre a buttare acqua sul fuoco, nessuno ha spiegato perchè la commissione Mensa non ha due componenti previsti per legge: il nutrizionista e il tecnologo alimentare. Nessuno ha spiegato inoltre se c’è la carta dei servizi, basilare per la gestione dei servizi mensa.

Mense scolastiche, i verbali delle denunce

Nell’insalata verde è stato trovato un verme”. E ancora “È stato ritrovato un capello all’interno di una vaschetta dedicata ad una dieta speciale”. Sono solo due dei verbali di denuncia, formulati delle scuole nei moduli forniti per far pervenire le lamentele alla commissione Mensa e relativi alle scuola reggine.

Nei moduli si segnala, in un altro caso, “che la quasi totalità degli alunni e dei docenti hanno rifiutato la pasta al pomodoro perchè non di gradimento, (col sugo che) risultava essere crudo e amaro, inoltre non è stato distribuito il formaggio previsto”.

Un altro verbale denuncia ritardi di ore e non si tratta di scuole fuori città. “Le consegne in più plessi risultano effettuate alle 13.25 invece che alle 12.30. La consegna del secondo turno è arrivata alle 14 invece che alle 13.30”.

E poi ancora sulla qualità degli alimenti. “Il prosciutto cotto continua a non essere di gradimento per gli alunni perchè non risulta di buona qualità e che i piatti, pasta ai broccoli e al cavolfiore, vengono quasi completamente rifiutati, si chiede pertanto che vengano sostituiti con altre pietanze anche in considerazione del grande spreco di cibo”.

Altro verbale riguardano il “Ritrovamento il 1° febbraio 2023 di una cassetta porta alimenti in plastica abbandonata, frutta avariata servita il 6 febbraio”; e poi “fesa di tacchino ammuffita di cui non sono stati comunicati gli esiti in merito alle analisi effettuate”; infine “frutta consegnata nella cassetta di legno, carote avariate servite il 13 dicembre”.

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