sabato,Maggio 4 2024

Roghudi, un convegno sulla biodiversità della capra aspromontana

Un appuntamento per ufficializzare l’iscrizione al Registro Nazionale della Biodiversità agraria ed alimentare

Roghudi, un convegno sulla biodiversità della capra aspromontana

Giornata intensa e ricca di contenuti quella che si è tenuta in occasione della salvaguardia e valorizzazione della biodiversità vegetale e animale nel suggestivo borgo di Roghudi, fortemente voluta dal Presidente Provinciale ARA Calabra dott. Domenico Tripodi e diventata realtà grazie ad un lavoro sinergico con il dott. Marcello Bruno, funzionario ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese).

Un convegno per ufficializzare l’iscrizione al Registro Nazionale della Biodiversità agraria ed alimentare della capra aspromontana, avvenuta con il Decreto n° 7960 dell’ 08/06/2023, alla presenza di tanti nomi importanti del nostro territorio che hanno voluto partecipare ed intervenire e di tanti allevatori custodi che insieme a semplici cittadini hanno gremito la sala per omaggiare un lavoro davvero importante e costante che sta concretamente portando benefici e salvaguardia alle specialità della nostra terra.

«C’eravamo lasciati solamente un anno fa – afferma orgoglioso ai nostri microfoni il Presidente Provinciale Tripodi- con l’impegno di tutelare la razza della Capra Aspromontana, di difendere il valore per gli allevatori della costruzione di una filiera autoctona, rispettosa dell’ecosistema territoriale e del benessere degli animali e ci ritroviamo solamente 12 mesi dopo ad annunciare che i nostri progetti sono diventati realtà. Avremmo in realtà voluto – continua Tripodi- che questa potesse essere una di due giornate, poiché avremmo voluto dedicare un giorno alla festa della transumanza, così come avvenuto l’anno scorso nel borgo di Bova. Purtroppo l’epidemia della peste suina africana non ce l’ha permesso, ma ci ripromettiamo come associazione di organizzarla, appena questa situazione cesserà».

Per i non addetti ai lavori ricordiamo che la transumanza è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure (nella stagione invernale) o viceversa (nella stagione estiva) percorrendo le vie naturali dei tratturi, ovvero sentieri erbosi molto larghi. Da pochi anni la transumanza da antica tradizione è diventata patrimonio dell’Unesco.

«La quasi totalità degli allevamenti della Capra dell’Aspromonte – chiarisce il preidente -si trovano dislocati nell’area grecanica, in Aspromonte, dove si adatta molto bene, trovando il suo habitat naturale in queste zone aspre dalla geomorfologia scoscesa che ne esalta le sue caratteristiche. Per noi pastori allevare la Capra dell’Aspromonte significa passione, cuore, innamorarsi di esemplari unici ed affascinanti, significa tutelare il nostro territorio che altrimenti sarebbe destinato all’abbandono con tutte le problematiche che ne deriverebbero, significa contribuire a preservare un patrimonio genetico ed ambientale di grande valore (…)

Attualmente i dati riportano una consistenza di 9700 capi iscritti al registro anagrafico, distribuiti in 98 aziende ricadenti nella Provincia di Reggio Calabria. Se si pensa che nel 2010 la consistenza era di 15678 capi distribuiti in 189 aziende, si nota una differenza sostanziale in negativo dovuta a svariati motivi. In primis alla difficoltà di commercializzazione dei prodotti caprini poiché la quasi totalità delle aziende non hanno l’autorizzazione sanitaria alla produzione di latte, quindi non posseggono un caseificio e di conseguenza non possono vender il prodotto e trasformarlo.

Da questo deriva, nella maggior parte dei casi, l’assenza di un marchio, di una tracciabilità per poter veicolare e promuovere i diversi prodotti, non da meno la presenza sempre più massiccia di branchi di lupi o di cani-lupo, che quotidianamente attaccano le greggi. Per tutti questi motivi gli allevatori nutrono un sentimento di preoccupazione che porta loro ad abbandonare la pratica dell’allevamento caprino sostituendolo con quello bovino. Questo non lo dobbiamo consentire, sia per motivi culturali sia per la biodiversità (…) Bisogna intervenire subito! Per una maggiore qualità dei prodotti la strada maestra è il miglioramento genetico che porterebbe ad avere capi sempre più performanti e strutturati, aumentando così la qualità del latte e della carne.

Con il miglioramento genetico si riducono i rischi sanitari, si garantisce la variabilità genetica, si ha una migliore organizzazione della riproduzione. Ecco perché noi, dell’Associazione Regionale Allevatori della Calabria, assieme all’ARSAC, all’Università Mediterranea di Reggio Calabria proponiamo la realizzazione di un Centro Genetico con la collaborazione della Regione Calabria, dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, valutando la possibilità di reperire un immobile di proprietà pubblica da convertire a Centro Genetico. Chiediamo, in una prospettiva di sviluppo del settore, la possibilità di realizzare, con la Regione Calabria e con tutti gli altri enti interessati, un progetto di filiera della Capra dell’Aspromonte, con interventi mirati in modo che il comparto della capra aspromontana possa finalmente ammodernare le stalle, essere dotate di impianto di mungitura e di impianto di refrigerazione, così da essere in regola con l’autorizzazione sanitaria per la produzione del latte. Di vitale importanza sono pertanto la realizzazione di programmi di ricerca e sperimentale, d’intesa con il mondo scientifico, in modo da sviluppare e dare così nuove prospettive, nuovi orizzonti al comparto caprino.

L’associazione Regionale Allevatori della Calabria, – conclude Tripodi- con la sua area territoriale di Reggio Calabria, sarà sempre in prima linea per lo sviluppo, la salvaguardia, la promozione del settore zootecnico. Con orgoglio rivendichiamo una nuova fase, una stagione del fare, in cui abbiamo dimostrato di voler essere sempre propositivi e di aver implementato i rapporti con le varie autorità ed enti, consapevoli che insieme tutto è possibile, perchè insieme si vince!”.

E’ molto importante ricordare che la capra è tra i più agili e aggraziati animali dell’Aspromonte Greco. Presente fin dalla preistoria è perfettamente adattata ai suoi magri pascoli e alle pareti scoscese delle sue montagne, grazie alla capacità d’equilibrio che gli consente d’inerpicarsi ovunque, persino sugli alberi.

Il fabbisogno alimentare di una capra è infatti pari a un decimo di quello di un bovino, pur essendo la sua produzione di latte superiore. La Capra dell’Aspromonte è considerata una razza a duplice attitudine, poiché viene allevata sia per la sua carne che per il suo latte. La quantità di latte nelle pluripare è intorno ai 220 litri in 210 giorni, prevalentemente trasformato in prodotti caseari tradizionali come il Canestrato d’Aspromonte, il Caprino dell’Aspromonte, il Caprino della Limina, il Musulupu, la Cacioricotta, la Giuncata di capra, il Formaggio di capra, i formaggi misti come il Caciocavallo di Ciminà, il Canestrato, il Pecorino con il pepe, la Caciotta e le varie ricotte fresche, infornate, salate e affumicate. La carne è tenera e saporita, e viene utilizzata per preparare piatti tipici come il capretto all’aspromontana.

La capra aspromontana rappresenta un importante tassello del variegato mosaico etnografico della biodiversità caprina autoctona calabrese. La sua salvaguardia e valorizzazione sono affidate all’Associazione Regionale Allevatori della Calabria (ARA), che gestisce il registro anagrafico a livello territoriale.

E’ stato anche molto interessante poter sentire la voce di un giovane studente universitario, nonché giovane allevatore, che sta realizzando un collare per difendere le greggi dai lupi. E’ un dispositivo innovativo che funziona ad ultrasuoni e che è ancora in fase di sperimentazione, che ma che ci fa capire quanto la vita della terra riesca ad affascinare e coinvolgere anche i giovani.

La conclusione del convegno ha dato inizio ad una deliziosa e vastissima degustazione di prodotti tipici dell’area grecanica con relativa apertura dei mercatini e prove di caseificazione.

La serata è stata infine allietata anche da un evento musicale che ha coinvolto tutti i partecipanti con musiche e balli dell’area grecanica.

E’ dunque doveroso un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile una giornata così preziosa e significativa per il nostro territorio, in particolare a:

Marcello Bruno (ARSAC Cosenza), Antonino Minicuci e Antonino Zampaglione (Ceda 22 Area Grecanica), Nino Maesano (Vicesindaco del Comune di Roghudi) , Leo Autelitano (Presidente Ente Parco dell’Aspromonter), Filippo Paino (Presidente GAL Area Greganica), Miche Colucci (Presidente ARA Calabria), Filomena Citraro (Direttore ARA Calabria), Domenico Tripodi (Presidente Provinciale ARA Calabria), Bruno Maiolo (Direttore Generale ARSAC), Giacomo Giovinazzo (Dirigente Generale Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari e Forestazione Regione Calabria), Francesca Palumbo (Presidente delle Commissioni Tecnico Scientifiche della Biodiversità vegetale e animale della Regione Calabria, Raffaele Paone (ARSAC), Francesco Foti (UNIRC), Girolamo Grisafi (Regione Calabria), Antonino Modafferi (Assistenza tecnica AIAB Calabria), Pietro Orlando (Allevatore custode).

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