Migranti, la Caritas: «Basta parlare di emergenza, ora un tavolo nazionale col Governo»
L'appello del direttore don Pagniello: «Dobbiamo confrontarci e ragionare tutti insieme»

Nel giorno in cui si registra l’ennesimo sbarco di migranti della Locride, la Caritas Italiana annuncia la volontà di aprire un confronto aperto e a diversi livelli con il Governo, i Comuni, le regioni e le altre reti del terzo settore impegnate nell’accoglienza, che permetta di affrontare la questione dei migranti in modo strutturale e non emergenziale.
Siamo infatti agli sgoccioli di un’estate che vede gli sbarchi toccare quota 106.000, più del doppio dell’anno scorso, mentre sale a 85.000 circa il numero delle persone accolte nel sistema italiano. Da settimane, comuni e regioni sono in difficoltà a reperire posti letto per i migranti. In alcuni comuni sono state addirittura montate tendopoli, si fatica a trovare spazi. Da parte sua la Chiesa è sempre in prima linea sul fronte dell’accoglienza e della promozione di percorsi di integrazione.
«In diversi territori – spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, intervistato da Avvenire – sono sempre più pressanti le richieste che giungono da parte delle Autorità perché la rete ecclesiale metta a disposizione altri spazi. Ma la Chiesa che è in Italia si impegna al massimo delle sue possibilità, mettendo a disposizione strutture idonee, personale e volontari per aiutare le persone oltre quello che la convenzione stessa chiede».
La Caritas italiana è disponibile a collaborare «con questo governo come con tutti gli altri. Ma occorre cambiare metodo. La nostra proposta è quella di un confronto aperto e a più livelli che possa aprire a forme positive e propositive».