sabato,Aprile 27 2024

Palmi, all’istituto Nicola Pizi l’iniziativa “Mai più sole”

A rappresentare l’Aidm è stata la dottoressa Pasqualina Gangemi, presidente della sezione palmese dell’associazione

Palmi, all’istituto Nicola Pizi l’iniziativa “Mai più sole”

«All’inizio minimizzavo, giustificavo, con gli altri attribuivo i lividi a cadute accidentali. Poi le botte erano diventate un’abitudine. Ho detto basta, grazie al supporto della mia famiglia e dei compagni di classe. Se sono davanti a voi, oggi, è solo per far capire che quando parliamo di violenza di genere non parliamo di qualcosa di lontano e astratto». È la coraggiosa testimonianza di una studentessa dell’Istituto d’Istruzione superiore Nicola Pizi a spazzare via ogni rischio di retorica dall’evento Mai più sole, conferenza-dibattito organizzata questa mattina dalla scuola di Palmi, in collaborazione con l’Associazione Italiana Donne Medico (Aidm), per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Ascoltata con religioso silenzio dalla platea dell’auditorium del plesso San Gaetano e dalle classi dell’Istituto collegate in video conferenza, la studentessa ha ripercorso le tappe di un calvario iniziato con le prime limitazioni alle libertà personali da parte dell’ex fidanzato: «Non voleva che frequentassi le mie amiche, che avessi una vita sociale». Poi la scelta di dire basta, di chiedere aiuto e supporto. Una liberazione che ancora attendono, invece, troppe donne vittime di una cultura della sopraffazione e della violenza denunciata con forza dai tanti protagonisti dell’incontro di questa mattina.

La conferenza

«Alle ragazze dico solo una cosa: chi ama, ti lascia libera; chi ama non ti impedisce di volare e realizzare i tuoi desideri. Non confondete il controllo e il possesso, con forme di attenzione e amore», ha introdotto l’incontro la Dirigente Scolastica, professoressa Maria Domenica Mallamaci, rivolgendo poi ai ragazzi «l’invito al rispetto, quello sancito dalla nostra Costituzione nei riguardi delle libertà e dei diritti altrui». Moderato dalla professoressa Chiara Ortuso, l’incontro, dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali (il consigliere regionale on. Giuseppe Mattiani,il presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, dott. Pasquale Veneziano) ha visto alternarsi ai microfoni esperti dei vari settori coinvolti nel fenomeno della violenza sulle donne.

Donne-medico e magistratura

A rappresentare l’Aidm è stata la dottoressa Pasqualina Gangemi, presidente della sezione palmese dell’associazione, che ha inteso sensibilizzare sul tema della violenza contro le operatrici del settore della sanità. Arriva dalle aule di Tribunale, invece, l’esperienza del dottore Sebastiano Finocchiaro (Tribunale dei Minori di Reggio Calabria): «Le pene ci sono, le leggi pure, anche se sono migliorabili, ma dobbiamo dirci la verità: i magistrati troppo spesso arrivano quando il danno è stato già fatto. L’inasprimento delle pene non ha finora funzionato da deterrente. Quello che serve è la prevenzione e la prevenzione è possibile solo con una rivoluzione culturale che parta dal basso».

Il primo soccorso

Delle procedure attivate in Pronto Soccorso per accogliere le vittime di violenza ha parlato la dottoressa Renata Tropea: «Non dobbiamo curare solo il corpo ma anche il lato psicologico: chi arriva dopo una violenza spesso non è solo ferita ma anche sotto choc, va supportata e protetta».

Il dolore di chi resta

Il dramma vissuto dalle famiglie delle vittime di femminicidio è stato al centro, invece, dell’intervento di Elisabetta Franzoia, responsabile associazione Edela orfani di femminicidio.

Il contributo degli studenti del Pizi

Non è mancato, naturalmente, il contributo degli studenti del “Pizi” che, coordinati dai propri docenti, sono stati protagonisti di monologhi, brani musicali, coreografie (sulla canzone di Ermal Meta “Vietato Morire”), creazioni artistichee di un dibattito di grande intensità.

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