domenica,Aprile 28 2024

Metrocity Reggio, bilancio finale del progetto Vi.vo. dell’Istituto per la famiglia

L'attività è durata tre anni ed è iniziata con il Bando Volontario del 2019

Metrocity Reggio, bilancio finale del progetto Vi.vo. dell’Istituto per la famiglia

L’Istituto per la Famiglia sezione 55 (Condofuri) con l’ultimo evento dell’anno 2023, tenutosi nella Sala Trisolini di Palazzo Alvaro ha annunciato i risultati sinora ottenuti dal Progetto VI.VO. Vicinati Volontari, sostenuto dalla Fondazione con il SUD. Il primo intervento della Dott.ssa Monica Moscia annuncia la grande riuscita del progetto durato 3 anni, iniziato con il Bando Volontario del 2019.

«Nonostante le varie avversità che la pandemia ci ha costretti ad affrontare i volontari hanno tirato fuori il meglio di sé stessi”» Un progetto che ha trovato nel suo nome il suo punto chiave, quello di riuscire a creare delle reti solidali attraverso il principio dei “Vicinati Volontari”, ma che ha cercato di rendere VIVO il territorio, soprattutto dopo il periodo di isolamento causato dalla pandemia. Un risultato largamente raggiunto, che ha toccato ben mille persone, 982 (di cui il 53% donne, 47% uomini e 77% di nazionalità italiana, 23% di nazionalità straniera). Risultati tradotti in numeri a cui però la Dott.ssa Moscia ha voluto precisare come “dietro ogni numero c’è un vissuto diverso, una storia di difficoltà ed isolamento anche emotivo” puntando dunque l’attenzione proprio sulla solidarietà, sull’aiuto del prossimo, sull’importanza del dono, non solo materiale ma soprattutto del «donare il proprio tempo agli altri».

Le realtà collegate al progetto, ricorda Palma Moscato, responsabile della comunicazione e Presidente del partner Cooperativa Sociale Terra Promessa, sono nate da una missione cristiana ed introduce il pastore della chiesa cristiana “Gesù Cristo è il Signore” di Gallico, il dott. Demetrio Amadeo, nonché primo presidente dell’Istituto per la Famiglia. Nel suo intervento egli non perde l’occasione di ricordare il fondatore delle realtà collegate, il Dott. Gilberto Perri e ringraziare tutti coloro che sono riusciti a portare avanti questa difficile avventura quando ancora era solo un seme nel deserto, usando l’efficace metafora dell’agricoltore. «I frutti di ciò che è stato coltivato con amore e spirito di servizio, sono stati raccolti soltanto dopo anni di duro lavoro, pazienza e fede in Colui che è il primo ispiratore di ogni pensiero di bene, il Signore Gesù Cristo». E proprio ricordando la perseveranza dei lavoratori della prima fino all’ultima ora nella mission cristiana rammenta a tutti i presenti il passo del vangelo che cita le parole del primo Maestro di solidarietà da cui la remunerazione è puntuale e fedele arriva ogni giorno “quando lo avete fatto ad uno di questi piccoli lo avete fatto a me”.

Fortunata Spinelli, presidente dell’IPF 55 di Condofuri, prende parola per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e hanno sostenuto il progetto, il Consigliere IPF 55 Carlo Livia, la Cooperativa Sociale Vitasì, con la responsabile del Progetto la D.ssa Caterina Minutolo, la Cooperativa Sociale Terra Promessa, l’associazione Sportiva Dilettantistica e Culturale Fantasy – Crescere Insieme ed i partner istituzionali, il Comune di Condofuri, il Comune di Bagnara Calabra ed il Comune di Molochio.

«Ogni traguardo è un nuovo inizio, perché nel mondo del volontariato, quando si raggiunge un traguardo e si aiuta chi ha bisogno, il nuovo inizio è per noi che abbiamo dato l’aiuto. C’è sempre più gioia nel dare che nel ricevere» ricorda l’Assessore al volontariato famiglia e scuola del Comune di Condofuri, la Dott.ssa Antonella Scaramozzino. A farsi portavoce dei tantissimi ed operosi volontari di Condofuri Simona Falco che ci ha ricordato come anche i questi giorni altre attività sono in corso sul territorio come la distribuzione di dolci e giocattoli ai bambini.

I risultati da numeri acquistano il volto di alcune delle persone che sono state aiutate in questi tre anni, grazie alla visione di un video che ha racchiuso in pochi minuti lo sforzo dei volontari. Gaetano Versace, il referente del Progetto VI.VO di Bagnara Calabra, ricorda la sfida che ha dovuto affrontare nel creare rete con altre associazioni già operanti sul territorio. Intento ben riuscito quello di aiutare chi ha bisogno ma «anche quelle famiglie il cui bisogno non è materiale ma sociale» attraverso l’abbattimento anche di barriere sociali operando in accordo con l’Associazione Cattolica Parrocchiale, la Caritas, la Croce Rossa, servizi sociali del territorio e la Chiesa cristiana per favorire momenti di socialità». Momenti che vengono ricordati e testimoniati da una madre beneficiaria dei laboratori per bambini organizzati in seno al progetto che afferma come questi eventi, “lo stare insieme”, siano belli proprio perché utili a «ricreare attimi di condivisione e venirsi incontro a un bisogno che spesso è sociologico e potersi sentire vicini e appartenenti a una comunità».

Interviene l’Assessore Giuseppe Surace del Comune di Bagnara a sottolineare l’impegno di tutto lo staff e le lacrime versate davanti alle difficoltà hanno annaffiato con nuova linfa gli sforzi di tutti. Ognuno ha fatto la sua parte ed è stato da stimolo ricorda Carmen Iaria, responsabile di zona del progetto, che con la sua instancabile energia ha contagiato i quasi 100 volontari coinvolti. Il motto “Illumina la tua vita, diventa volontario” ha ispirato e ispira le persone a compiere atti di bontà e solidarietà nei confronti del prossimo, “perché l’importante non è essere felici ma portare la felicità agli altri” come detto da Giusy Sculli referente per il territorio di Bruzzano.

A rappresentare Molochio prende la parola Giuseppe Romeo che ci racconta come il territorio abbia apprezzato le iniziative progettuali grazie alla dedizione ed all’entusiasmo di tutti i volontari coinvolti. Ultimo intervento ma certo non il meno importante considerati gli avvenimenti dell’ultimo periodo è Vittoria Pustorino del Centro D’ascolto Ariel per le donne vittime di Violenza, che ricorda l’importanza del vicinato anche nelle attività di prevenzione e di contrasto a questo barbaro fenomeno. «Spesso gli evidenti segnali lanciati da potenziali vittime vengono sottovalutati da amici, parenti o colleghi di lavoro disinformati per questo è importante diffondere e stimolare all’azione ed alla vigilanza». Per noi di Vi.Vo. conclude Monica Moscia visibilmente commossa «ascoltare ciò che la gente ha da raccontare e vedere il sorriso sui loro volti è il più bel ringraziamento».

Articoli correlati

top