Gli Oss in protesta all’Asp di Reggio. Manca la firma di Cotticelli
Sono disperati i 15 operatori nuovamente in protesta oggi. Vincono il concorso, l’ente il sei settembre scorso li invita a presentarsi per accettare il lavoro a tempo indeterminato. I contratti, però non ci sono perché il commissario ancora non ha dato l’ok
Di Angela Panzera – «Non andremo via da qui neanche la notte e siamo pronti persino ad iniziare lo sciopero della sete e della fame».
Sono disperati i 15 operatori socio sanitari nuovamente in protesta oggi alla sede dell’Asp di Reggio Calabria. Una storia la loro al limite del surreale: fotografia di una sanità calabrese allo sbando. Vincono il concorso oltre due anni e finalmente l’ente di via Diana il sei settembre scorso, con un telegramma, li invita a presentarsi per accettare il lavoro a tempo indeterminato. I contratti, però non ci sono perché il commissario straordinario Saverio Cotticelli ancora non ha dato l’ok.
«Abbiamo lasciato il nostro precedente lavoro perché dovevamo entrare in servizio- ci dice Santina Cangeri, un’ operatrice, e ancora ad oggi questo lavoro non c’è. Molti di noi sono senza stipendio da mesi e hanno famiglie con bambini. Abbiamo bisogno di lavorare. Cotticelli- continua- ci deve dare una risposta altrimenti staremo qua ad oltranza».
Dopo oltre due mesi dalla lettera di assunzione la situazione è rimasta quindi immutata; ma gli Oss non demordono. Fino a quando da Catanzaro non arriveranno buone notizie continueranno a presidiare l’Asp.
«Non ce ne andremo- aggiunge un altro operatore Antonino Rizzo– se non avremo delle risposte concrete anche perché i fabbisogni negli ospedali, dove loro ci hanno già dato la destinazione e tra questi Polistena e Locri, ci sono. Dicono che i reparti- ha concluso- sono a rischio chiusura, ma noi ci siamo. Siamo delle figure attive e siamo subito pronti a prendere servizio come ci è stato promesso e comunicato».
Una vicenda, quella che stanno vivendo, che li ha gettati nello sconforto. Molti oss infatti, in vista del nuovo lavoro, avevano già preso casa anche perché gli era stata assegnata persino la destinazione: sei a Locri, uno a Melito Porto Salvo, due a Oppido Mamertina e sei a Polistena. Ad oggi, però manca la firma di Cotticelli. Una firma fondamentale per il loro destino, ma anche per quello dei tanti cittadini reggini costretti a fare conto con le inefficienze degli ospedali.