martedì,Maggio 7 2024

Reati ambientali, carabinieri e forestali in azione a Catona e Arghillà

Due persone denunciate, una ditta di autodemolizione sequestrata e rimosse carcasse non regolarmente smaltite

Reati ambientali, carabinieri e forestali in azione a Catona e Arghillà

Nei giorno scorsi, a Reggio Calabria – Catona, nel corso di servizio a largo raggio finalizzato a prevenire e reprimere la commissione di reati in materia ambientale hanno denunciato in stato di libertà un 42enne per scarico non autorizzato di olii e acque reflue e violazioni delle prescrizioni relative al trattamento di veicoli fuori uso. L’uomo, coniugato e con precedenti di polizia, è titolare di una ditta di rottamazione di veicoli, ubicata precisamente in località Concessa.

L’intervento è stato eseguito, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, dai miliari della compagnia carabinieri e del gruppo forestale di Reggio Calabria, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e di personale Arpacal.

Le attività di accertamento e di rimozione

Nello specifico, gli operanti a seguito di accesso presso l’azienda, hanno accertato la presenza di uno scarico non autorizzato ove confluivano oli e acque reflue, che venivano a loro volta sversate in una fiumara, visibile nelle adiacenze.

Rinvenuti e rimossi, inoltre, 9 veicoli fuori uso depositati all’interno dell’area attenzionata, non correttamente smaltiti. Al termine delle operazioni, la ditta di autodemolizione è stata sottoposta a sequestro preventivo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Interventi ad Arghillà

Nel medesimo contesto operativo, in località Arghillà, invece, i carabinieri della Stazione di Catona hanno denunciato un 55enne del posto, già noto alle Forze dell’Ordine, per ricettazione. A seguito di un controllo alla circolazione stradale, è stato accertato trasportasse una carcassa di autovettura risultata provento di furto, all’interno di un autoveicolo cabinato.

Nel complesso, al termine del servizio di controllo del territorio, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e rimosso 24 carcasse di autovetture distrutte a mezzo incendio, costituenti rifiuto speciale.

Attività di contrasto dei reati ambientali

Rimane sempre alta l’attenzione dell’Arma per i crimini ambientali, specie quello di abbandono e commercio illecito di rifiuti pericolosi, che costituiscono una delle maggiori minacce non solo per gli ecosistemi e le specie protette ma anche per la nostra economia e la nostra società.

Soltanto qualche mese addietro, sempre nel quartiere di Arghillà, nella zona periferica nord di Reggio Calabria, i carabinieri avevano individuato diversi mezzi non più funzionanti, abbandonati, incendiati, e precisamente 20 carcasse di autovettura nell’esattezza rinvenute su suolo pubblico, costituenti rifiuto speciale.


Attività analoga risale anche al luglio scorso, a seguito della quale era stata posto sotto sequestro altro sito, ubicato nel medesimo comprensorio, in via Villaggio Arghillà Nord, in quanto utilizzato per attività di deposito incontrollato di rifiuti, tra i quali anche carcasse di autovetture abbandonate.

La salvaguardia del territorio

Il fenomeno del degrado e dell’inquinamento ambientale di acque e suolo ha ripercussioni estremamente negative sull’intera società per i potenziali rischi alla salute umana e animale, la conservazione degli ecosistemi presenti sul territorio, l’impatto sul sistema economico, il costante pericolo d’infiltrazione della criminalità comune ed organizzata nella gestione del ciclo dei rifiuti, in ragione dei rilevanti interessi economici.


In tale ottica, le irregolarità relative alla violazione di norme generali poste a tutela dell’Ambiente, più frequentemente riscontrate finora, fanno particolare riferimento all’abbandono illecito, lo smaltimento e il traffico di rifiuti speciali, la gestione non autorizzata di rifiuti, lo sversamento di liquami inquinanti. Solo nell’ultima Operazione di Polizia, denominata Deep 2 e risalente all’aprile scorso, sono stati denunciati 36 soggetti ritenuti responsabili della condotta offensiva verso il patrimonio ambientale.

La complessa strategia di protezione del territorio


L’intervento, condotto nei giorni addietro, rappresenta pertanto la prosecuzione della complessa strategia di protezione dell’ambiente e della natura che vede i Carabinieri reggini costantemente impegnati nel contrasto di ogni forma di inquinamento ambientale e nella lotta alla compromissione dell’habitat naturale dal suolo all’aria, dai centri urbani alle zone più periferiche.


Un’attività che testimonia, ancora una volta, quanto l’Arma sia radicata sul territorio e ponga particolare attenzione alle realtà del territorio, specie alle irregolarità legate all’ambiente, all’ecologia, nella provincia reggina. L’obiettivo è sempre quello di contrastare ogni forma di inquinamento ambientale, attraverso un impiego coordinato e simultaneo di squadre congiunte di Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale e delle varie Componenti specializzate, tra cui l’intero comparto Forestale oltre che il Nucleo Ispettorato del lavoro.

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