venerdì,Aprile 26 2024

Violenza in carcere a Reggio, il garante dei detenuti: «Serve supporto psicologico anche per gli agenti»

Per Praticò servono azioni mirate per evitare anche gesti più estremi

Violenza in carcere a Reggio, il garante dei detenuti: «Serve supporto psicologico anche per gli agenti»

«La violenza è sempre un sintomo grave di impotenza da parte dell’uomo che esercita violenza. Questo perché se non ci si riesce a relazionare la frustrazione genera aggressività e porta alla violenza».

Sono queste le parole del garante dei detenuti Paolo Praticò dopo aver appreso la notizia dell’arresto di sei agenti della polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale Panzera di Reggio Calabria.

Alta è l’attenzione su quelle che sono le difficoltà e i disagi all’interno delle carceri. «L’episodio accaduto è increscioso. Ma devo dire che per quel che mi risulta, io sono garante da 3 anni e mezzo mentre come psicologo ho lavorato a dei progetti da circa 15 anni, non ho mai avuto sentore di violenza del genere.

Posso dire che magari lo stress al quale giorno sottoposti gli agenti della polizia penitenziaria è notevole. Certamente andrebbero monitorati anche sotto questo aspetto perché possano svolgere al meglio, in condizioni ottimali, il loro lavoro».

Ma l’incolumità e il diritto alla salute diventano i pilastri su cui costruire un’azione educativa. E serve un’attenzione dedicata non solo i detenuti ma anche a tutto il personale penitenziario: «C’è una problematica sanitaria importante.

L’attenzione in questo caso deve essere fattiva non ci si può distrarre perché basta un attimo per far concludere l’esistenza di una persona che è sempre un essere umano, può aver sbagliato quanto si vuole però quando sbaglia una persona siamo tutti responsabili».

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