domenica,Aprile 28 2024

Reggio, barricate di rifiuti al rione Marconi. Ma chi protesta? – FOTO e VIDEO

Il comitato di quartiere si dissocia dal gesto. La mancata raccolta straordinaria potrebbe disturbare qualcuno che ha interesse ad avere spazio per nuovi depositi illegali. Intanto a Ciccarello nessuno abbandona più nulla...

Reggio, barricate di rifiuti al rione Marconi. Ma chi protesta? – FOTO e VIDEO

Accanto alle ex pensiline fantasma, dove convergono alcune stradine interne al rione, rifiuti sono stati posti per ostruire il passaggio. Un’altra protesta per il degrado al Rione Marconi ma questa volta non è chiaro chi sia a protestare. L’unica cosa certa è il malcontento per la mancata raccolta straordinaria dei rifiuti che si accumulano perché indisturbatamente vengono abbandonati illecitamente. Si accumulano perché, laddove le istituzioni non vigilano, altre forze prendono il sopravvento. Ma di chi è il malcontento alla base di questa azione?

Il comitato di quartiere, che si dissocia dal gesto pur riconoscendo lo stato di degrado del rione, ha già segnalato la situazione a Teknoservice. Le barricate infatti impedisce la percorrenza di una delle strade principali interne al rione stesso.

Residenti oppure “altri”?

Ma chi protesta? Residenti stanchi di una situazione che agiscono in modo indipendente. Forse o forse no. Si può avanzare un’altra ipotesi.

La mancata raccolta straordinaria, che periodicamente il Comune dispone nelle zone critiche, potrebbe disturbare qualcuno che ha interesse che quelle aree siano sgombrate per far spazio ad altre nuove discariche. Purtroppo il copione è sempre lo stesso. Si pulisce e si ricomincia a depositare illegalmente. Le aree, come quella in questione, sono da sempre molto esposte, sono sempre le stesse, non videosorvegliate e di notte spesso al buio.

E a Ciccarello?

Un’azione sistematica che non affligge più la zona di Ciccarello, fino a qualche tempo fa invece flagellata dallo stesso malcostume e dalla stessa implacabile inciviltà. I due fenomeni sono collegati? Dobbiamo spingerci a pensare che ci siano zone della città talmente franche da essere ostaggio di qualcuno invece che salvaguardate dalle istituzioni? Che spazi pubblici e comuni siano sotto scacco di pochi e oggetto di “accordi illeciti e rigorosamente sottaciuti”?

Siamo nel campo delle ipotesi che tuttavia ci sarebbe il dovere di smentire.

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