venerdì,Aprile 19 2024

Reggio, anche nel rione Marconi la raccolta del Comune non basta per eliminare le discariche – FOTOGALLERY

Proprio nei giorni scorsi un nuovo intervento di pulizia ma restano i soliti punti critici in un quartiere che di notte resta al buio

Reggio, anche nel rione Marconi la raccolta del Comune non basta per eliminare le discariche – FOTOGALLERY

Tra i miglioramenti annunciati e quelli conseguiti, ci sono i cambiamenti ancora mancati. Nonostante le raccolte eseguite dal Comune del rione Marconi, quartiere nella zona di Sud di Reggio Calabria, le discariche a cielo aperto restano una ferita aperta. Nuove se ne creano e altre crescono. Sotto le pensiline ormai sempre più spettrali e laddove neanche i cassonetti stradali sono riusciti a sopravvivere al vandalismo, alle fiamme e all’inciviltà.

«Purtroppo la situazione resta sempre critica. Proprio ieri hanno raccolto un bel pò di spazzatura. Ormai arrivava nuovamente fino alla strada. Ma la raccolta non ferma coloro che sistematicamente vengono qui a buttarne altra. Ci aspettiamo nuovi accumuli», racconta un residente.

Rifiuti per strada e illuminazione assente

Però resta la prospettiva di questo restyling delle pertinenze degli alloggi popolari. Una prospettiva che i residenti apprezzano senza però comprendere fino in fondo perché nel frattempo non si riesca a fermare l’abbandono illegale di rifiuti ingombranti per strada; senza illuminare le vie di un quartiere che la sera resta al buio, favorendo tale attività illecita che così avviene in modo ancora più indisturbato e anonimo. Nel rione Marconi purtroppo capita che si spari per strada. Qui recenti operazioni delle forze dell’ordine hanno accertato attività di spaccio di droga. Dunque la luce non è solo un fatto di fruibilità del quartiere di sera, sottraendolo a una sorta di coprifuoco tacito, ma è una questione di primaria sicurezza.

Solo qualche settimana i carabinieri hanno tratto in arresto due fratelli. Avevano trasformato un edificio di edilizia popolare, quindi non di proprietà privata ma pubblica, in una piazza di spaccio video sorvegliata e protetta da barriere. Fatto emblematico dell’illegalità diffusa e del livello di elevato allarme sociale qui presente. Siamo nel cuore della città di Reggio Calabria dove, è sempre il caso di ribadire, sono solo alcune famiglie a privare la maggior parte delle altre composte da brave persone di una vita pienamente tranquilla. Molte di queste, dopo sacrifici, hanno anche riscattato l’appartamento. Qualcuno non si arrende e ancora denuncia le angherie subite alle forze dell’ordine.

Certi cambiamenti sono particolarmente lenti. Quando, però, certe dinamiche perverse sono ormai radicate perché sono state lasciate proliferare, più o meno consapevolmente ma certamente in modo colpevole, essi sono ancora più complessi da conseguire.  

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