giovedì,Maggio 2 2024

Pasticcio a Bagnara, da denuncianti a indagati: lo strano caso del ricorso elettorale

Avvisi di garanzia notificati ad alcuni candidati nella lista “La Bagnara che vogliamo”. Dopo le elezioni presentarono ricorso al fine di accertare eventuali brogli elettorali

Pasticcio a Bagnara, da denuncianti a indagati: lo strano caso del ricorso elettorale

Notificati ai candidati nella lista “La Bagnara che vogliamo”, che presentarono ricorso per le elezioni amministrative per accertare eventuali brogli elettorali, avvisi di garanzia. Secondo l’ipotesi accusatoria, nel ricorso sarebbero stati usati atti falsi.

Il fatto

È necessario fare un salto indietro nel tempo. Tornare all’estate del 2022 quando il Comune di Bagnara ha visto il ritorno alle urne per eleggere il Consiglio Comunale. A sfidarsi era l’amministrazione uscente con candidato a sindaco Mario Romeo e l’attuale sindaco Adone Pistolesi. Quest’ultimo ha guadagnato la vittoria, ma le fasi immediatamente successive al voto si sono trasformate in immediata polemica. Un risultato che, secondo la squadra uscente, poteva essere stato falsato da operazioni «illecite».

Dai rumors al ricorso

Le iniziali voci di corridoio sono state poi cristallizzate in un vero e proprio ricorso. Inizialmente, dal controllo incrociato delle carte, i rappresentanti di “La Bagnara che vogliamo” riscontrarono schede votate in numero maggiore rispetto agli elettori che si sono recati alle urne muniti di tessera elettorale. Dal sospetto si è passati alle vie legali. E la minoranza consiliare ha presentato un ricorso al Tar per far luce su una serie di incongruenze nel voto dello scorso 12 giugno.

«Nell’immediatezza del post-voto si sono rincorsi insistenti rumors. Voci di corridoio, un forte e fastidioso chiacchiericcio, sempre nella stessa direzione. Quella di una gestione piuttosto “allegra” nei seggi delle operazioni di voto in molte sezioni. Non potevamo voltarci dall’altra parte – scrisse in una nota dell’esponente dell’opposizione e già candidato a sindaco Mario Romeo –La popolazione stessa ci ha dato l’input per agire, a tutela della democrazia, della trasparenza e della reputazione della Comunità di Bagnara, con l’obiettivo di eliminare ogni tipo di dubbio e congettura. Pertanto, ci siamo affidati allo strumento di legge previsto in questi casi, ossia la procedura di accesso agli atti, che consente di prendere visione dei verbali delle operazioni di voto. Questo ovviamente per fugare ogni incertezza, nella speranza che i dubbi fossero smentiti».

La decisione del Tar

Così è stato. Infatti, a pochi mesi di distanza il Tar si è espresso dando ragione a Pistolesi. «Il Tar ha escluso irregolarità sulla proclamazioni degli eletti al Comune». Lo aveva confermato il sindaco. Ribadendo come «Abbiamo faticato a capire il perché sia stato proposto il ricorso al Tar in presenza di un risultato elettorale chiaro, preciso e incontrovertibile. Come quello che, lo scorso 12 giugno, ha premiato la nostra lista, “Insieme per un Futuro”, per amministrare la città di Bagnara».

Il falso

Oggi la vicenda ha preso un risvolto inatteso perché la Guardia di Finanza, che ha sentito tutti i protagonisti di questa vicenda, avrebbe valutato l’esistenza di atti falsi presentati a fronte del ricorso. In sostanza alcuni di quelli che avevano prestato la loro dichiarazione denunciando irregolarità nel voto, di fronte agli accertamenti della Guardia di finanza hanno ritrattato, facendo automaticamente diventare “false” le testimonianze dei brogli contenute nel ricorso. L’avviso di garanzia è stato notificato ai firmatari del ricorso appartenenti alla lista avversaria a Pistolesi. Adesso si attende l’evoluzione che vedrà la vicenda chiarirsi all’interno delle aule di tribunale.

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